Svegliare i leoni

A metà Ottobre ho fatto conoscenza con Aylet Gundar-Goshen che mi ha entusiasmato e quindi ho letto anche i suoi precedenti due romanzi. Il tratto distintivo principale che caratterizza i tre romanzi è, a mio parere, costituito dalla elaborazione del concetto di “senso di colpa” che caratterizza la cultura ebraica. Dal punto di vista letterario l’approccio si sostanzia nei diversi (due/tre) punti di vista dei personaggi principali. Infine il dramma personale si fonde con quello socio politico, con le tematiche razziali, con l’accettazione del diverso. Qui i personaggi sono sostanzialmente tre: il quarantenne medico Eitan Green che per motivi etici è costretto a lasciare Tel Aviv con un trasferimento forzato in una città del Sud di Israele nel deserto (Beer Sheva); sua moglie Liat poliziotta e l’eritrea Sirkit. In una notte di luna piena, dopo una faticosa giornata in ospedale, Eitan travolge, senza quasi rendersene conto, una persona mentre percorre una strada solitaria con la jeep. Come medico si rende conto che non può fare nulla per salvare la vita di quel migrante africano; come uomo ha paura e scappa. Dopo qualche giorno si presenterà alla sua porta la moglie della persona investita che gli chiederà di espiare prestando opera presso un ospedale d’emergenza, allestito in una autorimessa, per i beduini, per gli eritrei, per tutti coloro che non possono essere curati nelle strutture pubbliche. Di qui inizia il percorso interiore di Eitan, il suo confronto con il diverso, con l’immigrato. Il suo rapporto con la moglie ed i figli ne risentirà, anche perché Eitan manterrà il segreto su ciò che sta facendo, tra acrobazie (al limite del credibile) verso la struttura ospedaliera in cui opera. Il rapporto tra Eitan e Sirkit evolverà verso una complicità compassionevole verso i sommersi e dimenticati. La narrazione non è sempre fluida, il clima è cupo. Ma c’è quella luna straordinaria ad illuminare la scena, anche nel finale.

Verschlimmbessern in tedesco significa “peggiorare qualcosa cercando di migliorarla”. Il protagonista, onesto medico israeliano, causa involontariamente la morte di una persona, un immigrato clandestino africano. E cosa fa? Scappa. Dal mattino seguente inizia la storia da leggere tutta d'un fiato di come la vita di questo medico si sgretolerà, fra ricatti, bugie e dilemmi etici. Cercherà di sistemare le cose, di farle funzionare, senza riuscirci. Si salverà?

Il soggetto è potenzialmente molto interessante, tuttavia il ritmo in certi punti rallenta molto, forse troppo per il genere di libro che vorrebbe essere....