Sono davvero divertenti questi personaggi di Robecchi, già intravisti in altre storie ma che ora acquistano meritatamente il diritto ad un libro tutto loro. I problemi imprenditoriali di questi signori, dediti ad una professione davvero particolare, sono molto divertenti, la storia è ben congegnata e non perde mai ritmo, e spero pertanto di ritrovarli presto in qualche nuova stravagante avventura, un'altra occasione per l'autore di pungere con l'abituale sagacia i tanti vizi e le (poche) virtù della Milano che produce.
Il tallone da killer
Due killer in azione in una Milano malavitosa. Un noir esilarante intriso di acida ironia e sferzante denuncia sociale.
«Arguto e pungente, graffiante e ironico, capace di far ridere amaro. Il tono dominante è uno humour ora agrodolce, ora di denuncia sociale, ora cinico, ora esilarante, ora tutte queste cose assieme.» - Severino Colombo, La Lettura
Il Biondo e Quello con la cravatta sono due soci ben affiatati, artigiani meticolosi e molto richiesti: sono killer che eliminano la gente a pagamento. Si comportano secondo un’etica del lavoro calvinista, guidati dalla razionalità dell’imprenditore previdente, alle prese con la concorrenza, le insidie del mercato, le spese di gestione, attenti alla sicurezza sul lavoro. Un giorno al Biondo e a Quello con la cravatta capita un incarico che richiede un salto di qualità. Non si tratta stavolta di servire la solita clientela media: l’obiettivo è un arcimilionario, un esponente dell’altissima finanza che vive in una favolosa non-zona sospesa tra Londra e Milano. Una preziosa occasione – riflettono i due soci –di passare dalla gestione ordinaria agli omicidi di alta gamma, perché «il comparto che non conosce crisi è quello del lusso, quindi conviene di più ammazzare i ricchi». Serena Bertamé, un sogno di signora che vuole morto l’amante Andrea De Carli, padre naturale di suo figlio, pare la cliente ideale per un riposizionamento sul mercato e un sostanzioso adeguamento delle tariffe. Incassato l’anticipo, però, piovono le complicazioni, i contrattempi, le difficoltà impreviste, in un ottovolante di equivoci, colpi di scena, incidenti, avventure e sconvolgimenti vertiginosamente intrecciati, in ambienti esclusivi ed extra lusso dove si mischiano fondi di investimento e realtà inconfessabili. Con i suoi killer dalla battuta pronta, già comparsi in un romanzo e in alcuni racconti, Alessandro Robecchi crea una commedia esilarante e nerissima, intrisa di acida ironia e di una sferzante denuncia della disperazione sociale dei nostri tempi.
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Anno edizione:2025
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Betty 05 giugno 2025Che spasso!
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Sikania 21 maggio 2025Molto avvincente
Ero già un estimatore dei gialli di Robecchi. Ma questo, a mio modesto avviso, li batte tutti. La narrazione ti prende sin dalle prime pagine, ed i due protagonisti, "il Biondo" e "quello con la cravatta", malgrado la loro deprecabile professione, diventano immediatamente simpatici anche per la loro ironia sempre appropriata. L'ho letto in un fiato perchè non riuscivo a staccarmi dalle pagine ognuna delle quali ti prende e e ti mette la voglia di accertarti come va a finire. Ma il libro fa pensare, grazie alla descrizione quanto mai reale, che "agenzie" che assolvano a simili incombenze possano veramente esistere nella capitale morale d'Italia. Veramente da leggere!
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MaRiofreddo 27 aprile 2025TENTATIVO NON RIUSCITO
Immagino che Alessandro Robecchi stia cercando alternative o personaggi complementari a Monterossi (che apprezzo molto, fin dal debutto). I due killers "Il Biondo" e "Quello con la cravatta" sono apparsi (piacevolmente) in alcuni romanzi precedenti con protagonista Monterossi e in alcune raccolte di racconti di Sellerio. Piacevoli comparse. Da qui a diventare protagonisti di un romanzo c'è una bella differenza. Il tentativo, a mio parere, non è riuscito e sconsiglierei ulteriori tentativi. I personaggi sono anche apprezzabili ma le situazioni sono forzate e, alla lunga, poco credibili. Qui i due devono portare a compimento un incarico (cioè un delitto) per conto di una bellissima donna - Simona Bertamé - amante di un ricco imprenditore/finanziere che abita a Londra con famiglia. Simona non intende accettare un ruolo di "seconda opzione", soprattutto perché ha avuto un figlio da Andrea De Carli (il suddetto faccendiere). La somma destinata ai due killers è molto alta, ma intervengono molti inconvenienti a movimentare la scena, comprese bande armate e investitori di pochi scrupoli. Ad affiancare i due interverrà una donna (la stagista) che sarà decisiva nel portare a termine l'incarico, fino a far immaginare ai due di farla entrare in società. Tutto rimane in sospeso; immagino per la prossima puntata. Colpi di scena a raffica ma al limite del credibile. Accettabile lettura da relax ma nulla di più. Monterossi è altra cosa e nelle sue avventure il paradosso e l'ironia sono componenti essenziali. che qui mancano del tutto.
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