Ho regalato questo libro che avevo nella mia wishlist a mia zia sapendo che è amante dei gialli. Onestamente non ho ancora avuto il suo feedback ma da non amante del genere posso dire che mi incuriosisce molto
La terza (e ultima) vita di Aiace Pardon
La nebbia autunnale avvolge Milano quando Aiace Pardon, un mite senzatetto che vive e mendica presso la stazione Centrale, inizia a ricevere strane donazioni: prima 5, poi 10, 20 e 50 euro. Il vecchio è ipovedente e del misterioso benefattore vede solo la punta delle scarpe, eleganti e lucide anche nei giorni di pioggia. Quando 100 euro cadono nel bicchiere dell'elemosina il gioco giunge al termine e il barbone, poco dopo, sparisce. È stato ucciso dall'uomo con le scarpe lustre? Ne è convinta una senzatetto sua amica, che si reca alla Polizia a denunciarne la scomparsa. Il commissariato al completo si raduna ad ascoltare la deposizione della donna, tanto ripugnante nell'aspetto quanto colta e raffinata nei modi, ma proprio questa stranezza - un ossimoro, direbbe lei - fa sì che nessuno la prenda sul serio. Aiace Pardon sarebbe destinato a rimanere l'ennesimo clochard dimenticato, se le parole di "quella palla da bowling che ha mangiato un dizionario" non colpissero Alex Lotoro, un giovane sbirro che della vecchia è l'esatto opposto. Iniziano così le indagini che porteranno i due a scavare nel passato di Aiace, fino alla scoperta della verità.
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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GloS 28 dicembre 2024Regalo
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Renzo 25 aprile 2023Delitti fra i clochard
Opera prima di Alessandra Selmi, che successivamente si orienterà sul romanzo storico, La terza (e ultima) vita di Aiace Pardon è un giallo, un po’ atipico, ambientato a Milano, incentrato su due indovinati personaggi, il vice sovrintendente di polizia Alex Lotoro e Bianca Acerbi d’Adda, una strana senzatetto che dimora presso la Stazione Centrale e che si reca al commissariato per parlare della scomparsa di “un collega”, Aiace Pardon, che secondo lei è stato ucciso. I due personaggi sono agli opposti, Alex donnaiolo impenitente e anche un po’ frustrato come poliziotto, Bianca una donna particolarmente istruita che rimbecca l’altro continuamente per le sue imprecisioni linguistiche. Peraltro la trama gialla c’è tutta e se proprio devo essere sincero non è male, anzi è in grado di avvincere, benché risulti normalmente confezionata, con dei morti ammazzati, con le indagini e infine con il loro esito per niente illogico. Ripeto che però il valore dell’opera sta nelle differenze dei due personaggi principali e soprattutto nella stranezza di questa clochard, sporca, malvestita e che tuttavia rivela una notevole cultura, oltre a un invidiabile intuito che la porta alla soluzione del caso. Il romanzo riesce a essere avvincente, tanto che si legge in un “amen” e si arriva alla fine soddisfatti, anche perché come mezzo di evasione, per trascorrere qualche ora in tranquillità, è più che mai idoneo.
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