Perdere i propri ricordi offre la possibilità di ricominciare da capo, senza alcuna contaminazione. Siamo il risultato di tutte le esperienze che abbiamo vissuto, le persone che abbiamo incontrato e le emozioni che abbiamo provato. Nel bene o nel male, sono loro a comporre il nostro puzzle. Poter ripartire dall'inizio può essere una benedizione, tutto il male che abbiamo fatto e provato non esisterebbe più. Ma inevitabilmente si finirebbe con il perdere dei pezzi importanti. Qual è, allora, la scelta migliore? "Ma aspetto... te." Mi sono posta questa domanda durante tutta la lettura. Ero sicura di quale fosse la mia risposta, ma mi sono ritrovata con il cambiare spesso idea tra le pagine. La storia di un mietitore i cui ricordi sono stati sigillati e di uno spirito dolce e misterioso che lo segue nel suo lavoro, mi ha fatta dubitare. Le scelte e i pensieri dello spirito, che inizialmente trovavo piuttosto egoiste, si sono scontrate nella mia testa con alcune parole del mietitore, che sentivo più affini. Mi sono chiesta se ricordare fosse la cosa giusta e, ancor di più, se lo fosse sperare che l'altra persona lo facesse. Perché il nostro bene non coincide sempre con quello dell'altro. La possibilità di rivivere una sofferenza per poter ritrovare una persona mi spaventa, soprattutto se ad affrontarla non sono io. È egoistico aspettare dall'altra parte e sperare che quella persona ci riesca. Ma fa altrettanto male lasciare andare. Insomma, mi sono nuovamente persa tra questi pensieri, accompagnata dalla dolceamara storia di queste due anime e dalle tavole di January Sun che con il suo stile unico mi ha fatta innamorare ad ogni pagina.
