Thérèse Raquin - Émile Zola - copertina
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Thérèse Raquin
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Descrizione


L'archetipo di tutti i triangoli amorosi nel capolavoro d'esordio di Zola: la giovane Thérèse, dopo aver sposato l'inetto cugino, Camille, s'innamora del rude Laurent e insieme decidono di sbarazzarsi del marito di lei. Ma, da questo momento, la vita dei due amanti si trasforma in un tragico incubo, tra rimorsi, visioni e odi reciproci, fino al disperato e fatale epilogo. Con la cronologia della vita e delle opere essenziale, con un saggio di Giovanni Macchia.

Informazioni dal venditore

Venditore:

Libreria F.lli Montarolo S.n.c. Vedi tutti i prodotti

Dettagli

Tascabile
1 febbraio 2006
XX-230 p.
9788806179502

Valutazioni e recensioni

  • vhwej
    l’incarnazione del naturalismo francese

    Inizialmente appare come la classica storia di qualche secolo scorso in cui una ragazza giovane ed entusiasta della vita viene costretta od indotta ad avere al suo fianco un uomo che di certo non la renderà felice, ma che anzi contribuirà ad alimentare la propria infelicità e a darle la sensazione di essere chiusa in una gabbia. Qui, però, le redini della storia le conduce Madame Raquin (vecchia signora, madre del giovane protagonista), che decide che il figlio malato può avere accanto a sé l’amata cuginetta. Dopo essersi trasferiti dalla campagna in città inizia a scivolare inesorabilmente il masso della pesantezza di quell’unione. Prima la ragazza conosce un amico del marito e ne fa con tutta la foga repressa in quegli anni il suo amante. Coinvolti poi dalla passione struggente decidono di eliminare ogni ostacolo fra loro. E con successo. Se non fosse che siano costretti ad aspettare, almeno per pudore, un certo periodo per unirsi in matrimonio. Periodo che non farà altro che alimentare fra loro incubi, astio e lontananza. Questo li porterà dopo la loro unione ad essere sempre più infelici e tormentati finché verranno sommersi da continui litigi, il più grave fra tutto quello davanti alla Madame, ormai invalida per l’età, durante il quale scoprirà la verità su suo figlio. Inizia qui la parte più struggente, dura del romanzo in cui Madame prova con tutta la forza che le è rimasta in corpo a dire la verità agli amici che ogni giovedì si riunivano a casa Raquin, ma senza farcela. La sua rivincita si avrà solo al termine del romanzo, quando i due, ormai sopraffatti dalle vicende, decidono di porre fine nel modo più cruente a tutta quella sofferenza, persecuzione e al non potersi più fidare l’uno dell’altro.

  • Simona
    Zola un grandissimo autore

    Avevo già letto J'accuse e Nanà di Zola e già conoscevo la grandezza di questo autore. Nonostante questo non mi aspettavo che Therese Raquin fosse così bello.. in questo libro c'è tutto: le pulsioni, la passione, la stima, il disprezzo, la mancanza di rispetto per se stessi e per gli altri, la fiducia, il senso di colpa, la falsità e la finzione di fronte agli altri, la solitudine, l'incomprensione.. bellissima l'analisi dei conflitti interiori, notevole la capacità di scandagliare l'animo umano.. Sono pochi i personaggi che si muovono sulla scena: Therese, il marito, l'amante, la suocera e gli amici, tutti ben delineati e definiti.. di rilievo anche il personaggio di Madame Raquin, la suocera, e tutto quel che vive da spettatrice e si muove nel suo animo.. La penna e la prosa di Zola in quest'opera sono per me una conferma ed un rilancio.. sempre più stimolata a leggere tutto ciò che ha scritto...

  • Bel libro.lo devo ancora finir di leggere ma gia mi appassiona tantissimo.lo consiglio

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Foto di Émile Zola

Émile Zola

1840, Parigi

Scrittore francese. Rimase presto orfano e trascorse l'infanzia e la giovinezza in gravi ristrettezze economiche. Prima di raggiungere il successo con i suoi romanzi, visse lavorando presso la casa editrice Hachette e facendo il giornalista, attività che non abbandonò mai del tutto. Considerato il caposcuola del naturalismo letterario, fu al centro di numerose polemiche artistiche, impegnandosi, tra l'altro, nella difesa di Manet e degli impressionisti ("I miei odii", 1866). Ma l'avvenimento più clamoroso della sua vita è legato al caso Dreyfus. Schieratosi con gli innocentisti, denunciò il complotto militarista e reazionario con la famosa lettera aperta (J'accuse) pubblicata su "L'Aurore" (1898). Condannato a un anno di carcere, per evitare la prigione,...

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