Questo film è un gioiello, viene raccontata la storia vera di una pattinatrice disposta a tutto pur di vincere. Meritate le candidature agli Oscar.
Tonya (Blu-ray)
Un biopic incentrato sulla pattinatrice americana Tonya Harding, protagonista di uno scandalo nel 1994
Tonya Harding è un'eccellente pattinatrice: nel 1991 vince il titolo nazionale statunitense eseguendo il suo primo triplo axel. Ma dietro i successi sportivi si nasconde una vita personale difficile, dal rapporto con la madre opprimente al travagliato matrimonio con Jeff Gillooly. Nel 1994 il mondo del pattinaggio su ghiaccio viene sconvolto dalla brutale aggressione ai danni della promessa del pattinaggio Nancy Kerrigan. L'atleta viene aggredita da uno sconosciuto che la ferisce a un ginocchio costringendola a ritirarsi dai campionati nazionali validi per la selezione ai Giochi olimpici invernali. In seguito si scopre che la Harding, d'accordo con il marito, aveva pagato l'aggressore per mettere fuori gioco la rivale..."-
Titolo originale:I, Tonya
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Regia:
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Interpreti:
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Paese:Stati Uniti
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Produzione:Warner Home Video, 2018
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Distribuzione:Terminal Video
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Durata:120 min
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Lingua audio:Italiano (DTS HD 5.1);Inglese (DTS HD 5.1)
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Lingua sottotitoli:Italiano; Italiano per non udenti
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Formato Schermo:2,35:1 Wide Screen
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Contenuti:Commento audio regista; Scene tagliate; Making of; Trailer
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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luigi8421 02 marzo 2022Gioiello
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CiroAndreotti 02 dicembre 2021Triplo Axel
La figura di Margot Robbie pare ancora più inscalfibile di quella della vera Tonya Harding, lo scricciolo - pochi centimetri oltre i 150 – di Portland. Carattere ribelle e sguardo perennemente in camera per tentare di convincere il pubblico che la colpa della quale si macchiò – l’aggressione ai danni di Nancy Kerrigan – fosse frutto di una situazione personale difficile, per non dire impossibile, da sostenere, a causa dell’assenza di una famiglia d’origine sgretolatasi quando ancora era molto piccola e sostituita da una madre violenta e irascibile che la opprimeva con richieste di estenuanti allenamenti ai quali seguivano litigi interminabili. Una madre poi abbandonata per un marito altrettanto manesco e schizofrenico. Proprio in questo si cela la vera essenza della pellicola del regista Craig Gillespie, il quale decide di narrare la vita della Harding senza soffermarsi eccessivamente sul caso Kerrigan, ma tramite le sue parole e con l’aiuto di alcune vecchie interviste e filmati di repertorio, rigirati per l’occasione con il cast al completo. Aggiungendo a questo finto documentario l’interruzione delle scene con il dialogo in camera fra attori e pubblico. Quella alla quale si assiste è alla fine una pellicola difficile da incasellare in un solo genere. Non si può infatti definire come semplice genere sportivo, perché prima di tutto siamo al cospetto di uno spaccato della sterminata provincia Americana. Da qui si passa velocemente a un tono più ironico fatto di sorrisi a denti strettissimi, a causa proprio di quel dramma nel quale lentamente scivola, sin dalla tenera età, la vita di una persona votata al sacrificio ma anche all’autodistruzione. Oscar meritato per l’interpretazione di Allison Janney nel ruolo di LaVona Harding, madre di Tonya. Splendida la colonna sonora in bilico fra successi degli ‘80ies e l’heavy metal tanto apprezzato dalla ‘piccola’ Harding. Da vedere come un piccolo gioiello di una storia che venti anni or sono fece molto scalpore.
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Film ben realizzato e interpretato che racconta una storia biografica della migliore pattinatrice che l’America avesse mai potuto avere. Margot Robbie e Sebastian Stan attori fantastici che regalano una recitazione egregia, riuscendo a far trasparire tutte le emozioni e la disperazione dei personaggi che interpretano. Film che mette in luce tutte le contraddizioni americane,la vita difficile che affrontano ogni giorno famiglie di ceto basso,le solite idiozie delle istituzioni nell'affrontare problemi di tutti i giorni,l'egoismo dei ceti alti verso tutti e tutto,un America che vuole essere la luce della vita di un immagine solare ma che invece è l'immagine di un egoismo di falsità e cattiveria. E il regista lo racconta attraverso la travagliata e disperata vita di Tonya Harding.
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