Con il romanzo di Sophie Hannah ritorna sulla scena il mitico Hercule Poirot questa volta non accompagnato da Arthur Hastings, bensì da Edward Catchpool, un ispettore di Scotland Yard chiamato a risolvere molteplici omicidi avvenuti nelle stanze del magnifico Hotel Bloxham. Quantunque sin dalle prime pagine iniziali si avverta inesorabilmente la differenza con Agatha Christie non ci si può esimere dal rilevare che la trama è molto ben congegnata ed il colpo di scena finale può considerarsi davvero inaspettato.
Tre stanze per un delitto. Il ritorno di Poirot
Un romanzo straordinario, capace di dare vita, ancora una volta, al mito di Poirot, con il suo misto di ironia, mistero e strabilianti deduzioni.
Dopo l'ennesimo caso risolto, Hercule Poirot ha finalmente deciso di prendersi una vacanza. E visto che viaggiare è molto stancante, quale migliore destinazione di Londra stessa? Così, senza dire nulla a nessuno, ha affittato una camera in una pensione cittadina, deciso a godersi il meritato riposo, al riparo dagli assalti di chi cerca il parere del detective più famoso del mondo. Ma se, per una volta, Poirot non insegue il mistero, è il mistero a inseguire lui. Una sera, mentre è seduto a un tavolo di un piccolo locale, intento a gustare un delizioso caffè, irrompe una donna, sconvolta. Poirot le si avvicina, presentandosi come un poliziotto in pensione. La donna sembra spaventarsi ancora di più e gli chiede di assicurarle che non è più in servizio. Quando Poirot glielo conferma, lei gli confessa che sta per essere commesso un omicidio. La vittima è lei, e merita di essere uccisa. Per questo lui deve prometterle che non farà nulla per salvarla e non cercherà, successivamente, di trovare il colpevole. A quel punto la donna corre fuori dal locale e sparisce nella notte. Quanto c'è di vero in quel racconto? E i tre omicidi commessi a Londra quella stessa sera sono collegati alle parole della donna? Per la prima volta gli eredi di Agatha Christie hanno autorizzato che il personaggio inventato dalla scrittrice britannica nel 1920 faccia la sua ricomparsa, interpretato dalla penna di una nuova autrice. E la scrittrice chiamata a questo compito è Sophie Hannah...
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Anno edizione:2014
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MARCELLO D'ALFONSO 06 aprile 2016
Sophie Hannah è riuscita con abilità a dare nuova vita alla figura dell'investigatore belga Poirot. Le atmosfere, l'indagine psicologica, lo sviluppo della trama con l'aggiunta dei nuovi indizi fino alla classica risoluzione del caso alla presenza di tutti i protagonisti nell'hotel dove sono avvenuti i delitti, tutto rimanda ai romanzi originali di Agatha, tanto che a volte ci si dimentica che non è lei l'autrice di quello che si sta leggendo. La lettura scorre avvincente pagina dopo pagina fino alla fine. La speranza è che questo ritorno non sia un caso isolato e che l'autrice continui a confrontarsi con analogo successo con il personaggio di Poirot.
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