Primo Levi ci ha donato un'eredita di testimonianze vissute in prima persona nei campi di concentramento, tutti dovrebbero leggere i suoi libri per non commettere gli stessi errori nei tempi presenti e futuri. La Tregua è un lasso di tempo che intercorre tra la fine dell'evento traumatico a quello della ripresa psicologica e fisica, ognuno di noi ha sperimentato un periodo di "Tregua" durante la propria vita che lo ha cambiato e reso consapevole della propria forza interiore.
La tregua
Vincitore Premio Campiello 1963
«"La tregua", libro del ritorno, odissea dell'Europa tra guerra e pace... storia movimentata e variopinta d'una non piú sperata primavera di libertà» – Italo Calvino
Giunsi a Torino... dopo trentacinque giorni di viaggio: la casa era in piedi, tutti i familiari vivi, nessuno mi aspettava.
Diario del viaggio verso la libertà dopo l'internamento nel Lager nazista, «La tregua», seguito di «Se questo è un uomo», piú che una semplice rievocazione biografica è uno straordinario romanzo picaresco. L'avventura struggente tra le rovine dell'Europa liberata – da Auschwitz, attraverso la Russia, la Romania, l'Ungheria, l'Austria, fino a Torino – si snoda in un itinerario tortuoso, punteggiato di incontri con persone appartenenti a civiltà sconosciute, e vittime della stessa guerra: da Cesare, «amico di tutto il mondo», ciarlatano, truffatore, temerario e innocente, al Moro di Venezia, il gran vecchio blasfemo che sembra uscito dall'Apocalisse, a Hurbineck, il bimbo nato ad Auschwitz, «che non aveva mai visto un albero», alle bibliche tradotte dell'Armata Rossa in disarmo. L'epopea di un'umanità ritrovata dopo il limite estremo dell'orrore e della miseria.
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Autore:
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Edizione:2
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Anno edizione:2014
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Debora 24 gennaio 2025Resilienza
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Matteo 06 gennaio 2025Da leggere
Un libro bellissimo e profondamente personale, che racconta con delicatezza e lucidità un periodo di transizione così intimo e intriso di tristezza. Dopo la devastante testimonianza di “Se questo è un uomo”, qui Levi ripercorre le tappe che lo hanno riportato in Italia dopo la liberazione dai campi di concentramento. La narrazione è lineare, senza grandi momenti clou, ma proprio per questo sembra quasi rispecchiare quel senso di disorientamento e sospensione vissuto dai protagonisti. Il finale, quando Levi finalmente rientra in Italia, l’ho trovato particolarmente toccante. È un libro che lascia un segno, meno duro del precedente ma comunque capace di far riflettere a lungo.
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ginestra83 04 gennaio 2025una garanzia
primo levi è un grande scrittore che riesce a coinvolgere il lettore con il suo linguaggio scorrevole e con i contenuti mai scontati nemmeno su un argomento voce questo.... tutti dovrebbero leggerlo almeno una volta nella vita
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