L' unico sesso

La situazione è questa: anno 2215, l’umanità è sopravvissuta alla guerra che però ha trasformato l’ambiente, rendendolo una distesa di ghiaccio in cui l’unico passatempo o stimolo è il Gioco, una gara discendente dall’Hockey in cui vince chi rimane in vita. Nonostante scenari simili già ampiamente diffusi su altri libri o tv, l’autrice è stata brava a dare spazio ai due giovani, David e Octavia, attraverso la narrazione in prima persona e alternata fra loro. Infatti, nonostante lo scenario post apocalittico, prendono il sopravvento le emozioni contrastanti dei due protagonisti, combattuti internamente e desiderosi di rivalsa o di vendetta. Lo stile è piacevole, chiaro e corretto; non esiste un finale, perché credo che sia soltanto il primo volume di una trilogia. E’ un buon libro, almeno per ora.

In un futuro distopico, nel 2215, la Terra si ritrova completamente ricoperta di ghiaccio a causa di sconvolgimenti climatici che hanno dato il via alla sesta era glaciale. Gli esseri umani hanno perso quasi tutto e l’unica cosa che gli resta, l’unica valvola di sfogo, è il Gioco, ossia una rivisitazione dell’hockey in forma molto violenta in cui sono ammessi persino gli omicidi. David è un adolescente che spera di diventare bravo, ricco e famoso come i suoi giocatori preferiti. L’incontro con Morte Bianca, spietata e bravissima campionessa del Gioco, cambierà la sua vita. La storia si presenta accattivante per il lettore, grazie allo stile dell’autrice; l’ambientazione è abbastanza suggestiva e la storia in generale incuriosisce il lettore, sebbene alcune dinamiche del gioco ricordino altri libri che trattano il medesimo argomento. Il finale lascia uno spiraglio aperto per un’eventuale seguito della storia. Consigliato agli amanti del fantasy distopico.