L' uomo dei boschi

Un libro sula morte e sulla perdita, sul rapporto padre-figlio, ma non solo. l'uomo dei boschi fa lunghe divagazioni sulla natura, sul personaggio padre, sulle sue paure, le sue passioni, i suoi luoghi, i suoi amori. I boschi del Jura sono lo sfondo dove viene dato l'ultimo addio al padre da parte dell'autore. Una storia raccontata forse in modo troppo asettico, necessitava di più coinvolgimento introspettivo, invece ci si sofferma sugli eventi quasi con occhio estraneo, da narratore esterno puro e semplice. Pierric Bailly è molto scrittore e poco figlio in questo suo libro, ma nonostante ciò traspere la malinconia e il suo dolore in diversi passi, specie nell'ultimo abbandono, quando sparge le ceneri nel fiume. Un bel libro, non un romanzo, in cui la verità la fa da padrona.

L'autore porta avanti un'indagine su ciò che è successo al padre, ma soprattutto descrive ciò che gli si agita interiormente. Da figlio unico, lo scrittore francese, affronta il dramma della morte del padre da solo e lascia in questo suo libro, forse in maniera inconsapevole, uno strumento con il quale tutti possono elaborare il proprio lutto Bailly si sbarazza della fiction per arrivare sempre di alla verità, alla realtà e così facendo, scrivendo questo libro, in memoria del padre e seguendo i suoi ultimi passi in vita, riflette su ciò che il padre gli ha lasciato, e questo risulta essere il modo migliore per riflettere sulla perdita e dare il giusto commiato al genitore che ormai non c'è più.