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La vita agra -  Luciano Bianciardi - copertina
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La vita agra
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La vita agra -  Luciano Bianciardi - copertina

Descrizione


La vita agra segnò per Luciano Bianciardi il momento dell'autentico successo, un successo che non tardò a fare entrare in sofferenza un intelletto indipendente come il suo. Il romanzo, ampiamente autobiografico, vede il protagonista lasciare la provincia e con essa la moglie e il figlioletto per andare a vivere a Milano. L'intento iniziale è far saltare un grattacielo, per vendicare i minatori morti in un incidente causato dalla scarsa sicurezza sul lavoro (il riferimento è all'incidente alla miniera di Ribolla del 1954, in cui persero la vita quarantatré minatori). Ma il protagonista vive in perenne bilico fra voglia di far esplodere il sistema e desiderio di essere riconosciuto... A cinquant'anni dalla prima pubblicazione nel 1962, "La vita agra" resta uno sguardo sulle conseguenze umane e sociali del boom economico italiano, ricco di una scrittura irrequieta, precisa, impossibile da imbrigliare. Al romanzo si ispirò il celebre film "La vita agra" di Carlo Lizzani, con Ugo Tognazzi che interpretava il Bianciardi protagonista.
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Dettagli

2024
Tascabile
26 marzo 2024
199 p., Brossura
2000000124483

Valutazioni e recensioni

arobed
Recensioni: 3/5
Una lettura amara

Il protagonista lascia la sua vita di provincia, compresa la moglie Mara e il figlio, dopo aver assistito alla strage di 43 minatori per incuria della miniera stessa e si trasferisce a Milano per prendersi una vendetta contro i "torracchioni lucidi di vetro", i grattacieli dove si trovano i centri di potere. L'opera muove un'aspra critica nei confronti delle bieche logiche di potere in nome della produttività sempre maggiore a discapito dei lavoratori, della spersonalizzazione dell'essere umano in una grande e prospera città, del consumismo sempre più marcato che costringe l'uomo a sentire dei bisogni che naturalmente non avrebbe. Pur essendo un'opera del 1962 i temi risultano del tutto attuali e lasciano al lettore l'amaro in bocca nel constatare che non molto è cambiato da allora.

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Bea
Recensioni: 5/5
Manifesto Bianciardi

Libro splendido. Superate le prime pagine in cui il lettore fa un pochino più di fatica a immergersi nel mondo di Bianciardi, dopo ti cattura. Si può leggere anche come una sorta di diario contenente le riflessioni di Bianciardi (ampiamente argomentate). È il manifesto del suo pensiero, del suo stile. Inoltre, ho adorato la descrizione e contrapposizione di Anna e Mara, che seppur diverse dimostrano la loro grande forza e indipendenza

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Luciano Bianciardi

1922, Grosseto

Luciano Bianciardi è stato un giornalista, traduttore e scrittore italiano. Laureato in filosofia, professore di liceo e direttore della Biblioteca Chelliana di Grosseto, colto, preparato, attento, Bianciardi si fece a lungo parte attiva di una condivisione culturale collettiva. Nel suo periodo professionale di bibliotecario a Grosseto, la sua città natale, si fece promotore della divulgazione territoriale: con il suo Bibliobus girò la bassa Maremma e arrivò anche nel piccolo paese di Ribolla. Ribolla, un nome che significa già tutto. Un angolo molto caldo della Toscana, sotto tanti punti di vista. Una collettività che sopravviveva grazie alla vita di miniera, una vita agra, se volessimo anticipare il titolo di quello che sarà il suo romanzo...

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