Il vitalizio. Le beffe della morte
"Campate troppo, caro mio. Brutto vizio! E dovreste levarvelo." Povero Maràbito, vecchio contadino onesto e leale, tutto per colpa di un vitalizio di due lire al giorno: lo protegge dalla morte e gli consegna un'inaspettata longevità, auspicata dal vicinato e maledetta dal Maltese, prima, e dal notaio Zàgara, poi. Quelle due lire al giorno, che "non sono rena", alle soglie dei cent'anni Maràbito non le vuole più, magari la morte verrebbe finalmente a fargli visita... macché, neppure "padrone di morire"! Gioiello dell'ironia pirandelliana "Il vitalizio" ci regala una storia dalle tinte crudamente grottesche, una parodia raffinata delle presuntuose velleità di meschini scommettitori, che una roulette capricciosa alla fine punisce. Perché "la morte sa essere buffona, se le gira" e si fa beffa di chi vorrebbe beffarla. Questo racconto ha offerto lo spunto ad Andrea Camilleri nel 2007 per una riduzione teatrale, rappresentata su vari palcoscenici italiani.
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Anno edizione:2009
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