Si tratta di un libro difficile, che lascia l'amaro in bocca. Nonostante ciò è un libro che deve esistere. L'autrice, scrivendolo, penso abbia fatto un dono alla comunità.
Vittime mai
La Sicilia è raggi di sole, rumore delle onde del mare, profumi del mercato. Ma anche carne, ombra dentro le case e silenzi. Valerie cresce addestrata alla violenza, tra un padre poliziotto dalle emozioni disconnesse e una madre donna delle pulizie che quando picchia lo sa fare con metodo. Una vita qualsiasi, amiche qualsiasi, amori qualsiasi. Eppure, è nelle vite qualsiasi che succedono le cose brutte, quelle che si pensa capitino solo agli altri. Il corpo di Valerie - con la sua sessualità consapevole, sfacciata, sbrigliata - diventa il teatro del potere di qualcun altro. Scopre che in paese tutti sanno cosa le è successo - proprio brutto, lo scandalo - perché circola un video che testimonia ciò a cui lei non osa ancora dare un nome. Ma alla comunità non interessa, quel nome. Alla comunità non importa cosa fanno gli uomini, che provocano tutti i mali a cui può essere assoggettata una donna. Sono solo le femmine, invece, ad avere la colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, sprovvedute e fautrici del loro stesso dolore. Quando viene spedita in un istituto per la salute mentale, Valerie sta per soccombere all'autolesionismo a cui non sembra in grado di sfuggire. Ma una telefonata cambia tutto: «Lo hanno fatto anche a me. Scusami se non ti ho creduta». E allora, insieme alle sue compagne di reclusione e soprusi, osa dar voce a una domanda: che succederebbe se da domani facessimo agli uomini quello che loro fanno a noi? Se da domani iniziassimo a regolare i conti? In un sistema truccato, fatto dagli uomini per gli uomini, è giunto il momento che le donne si facciano giustizia da sole, affrancando si dallo stigma della vittima. Se per farlo devono diventare delle assassine, che lo diventino. Se per farlo devono radere al suolo la società e ricostruir la pezzo dopo pezzo, che lo facciano. Noi siamo pronte a tutto, purché non ci siano mai più uomini impuniti e donne invendicate. Mai più compro messi. Mai più permessi. Dopo il successo del manuale di retorica Ne uccide più la lingua, Valeria Fonte torna in libreria con un romanzo. Per raccontare con la sua penna affilata, e il coraggio che ha solo chi sa di cosa parla, quello che finora non si poteva dire e neppure immaginare.
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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dede73 10 gennaio 2025
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G 09 gennaio 2025
Assolutamente da leggere
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Tizi 06 agosto 2024Una riflessione dovuta
Ho divorato questo libro in 3-4 giorni. Credo mi manchino ancora le parole per descrivere bene cosa provo, ma non posso esimermi dal dire che si tratta di un ottimo scritto. La riflessione proposta nel romanzo è più che interessante: è necessaria. L'ho trovato molto scorrevole e piacevole. L'essenza dello scritto è proprio catturata dalla frase sul retro: "Beate coloro che smetteranno di essere vittime, perché loro sarà il regolamento dei conti". Ringrazio l'autrice di questo capolavoro.
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