Prodotto interessante, questo War, Inc.; probabilmente non verrà ricordato come un capolavoro, ma merita certamente una visione. Divertente, ironico, a tratti graffiante per le impietose critiche che rivolge all’american style, e con un cast di altissimo livello e una colonna sonora decisamente accattivante. La trama è ridicola, assolutamente strampalata e nel contempo infinitamente drammatica: è infatti difficile non ravvisare fatti di cronaca attuale nelle assurde vicissitudini raccontate nel film. La Tamerlane è una grande multinazionale americana guidata da un ex presidente degli Stati Uniti (interpretato dall’ottimo Dan Aykroyd), e la sua principale attività è quella di scatenare guerre in tutto il pianeta, sterminare intere popolazioni, bombardare e radere al suolo ogni cosa; jet Tamerlane, carriarmati Tamerlane, truppe Tamerlane, i servizi offerti dall’impresa americana soddisfano tutte le esigenze della guerra. Naturalmente questa attività è tenuta ben nascosta perché, alla luce del sole, la Tamerlane è impegnata in prima linea nella ricostruzione delle aree danneggiate e nel portare aiuti alle popolazioni ferite. In parole povere la Tamerlane non si accontenta di sfruttare le occasioni offerte dal mercato ma crea essa stessa il proprio business riuscendo a trarre profitto da ogni step della filiera che sovrintende alla distruzione e ricostruzione delle aree che hanno la sfortuna di essere scelte. E se qualcuno ha la sfrontatezza di intromettersi nei suoi piani entra in gioco Bran Hauser (interpretato dal simpatico John Cusack), killer professionista dall'onorario salatissimo che, in questa particolare circostanza, è inviato in un territorio di guerra per eliminare un ministro del petrolio mediorientale. Bran Hauser si presenta sotto le false sembianze di un produttore televisivo che deve organizzare il matrimonio di una famosa quanto scialba popstar che risponde all’improbabile nome di Yonica Babyyeah (nella realtà Hilary Duff, anch’essa popstar), ma la situazione sembra sfuggirgli di mano quando irrompe sulla scena un’avvenente giornalista (la bellissima Marisa Tomei), fortemente contraria alla guerra, di cui il killer s’innamora. L’umorismo sarcastico che accompagna il film non cala mai d’intensità, ed è fin troppo chiaro il messaggio che lancia e che altro non fa che raccogliere un sentimento popolare diffuso a livello planetario, che vede gli Stati Uniti esportare morte e distruzione spacciandole per democrazia e civiltà; la stessa zona immaginaria in cui si svolge la vicenda, che si chiama Fallaf, richiama alla mente la Fallujah irakena e una delle pagine di storia più tristi e sanguinose dell’ultimo decennio. C’è comunque da dire che il film non diventa mai pesante in questo suo aspetto, per così dire, politico, anche in considerazione del fatto che si può non essere d’accordo con una determinata visione delle cose e lo spettatore è libero di godersi lo spettacolo senza troppe riflessioni. Da sottolineare, infine, l’incredibile discorso di Dan Aykroyd che chiude la storia e che riesce a strappare allo spettatore un’ultimissima risata, probabilmente la risata più amara di tutto il film.
Un killer viene assoldato da una società americana per eliminare un ministro mediorientale. Costretto a fingersi un magnate dello spettacolo trasformerà la sua missione in un rocambolesca catena di equivoci.
Venditore:
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Regia:
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Interpreti:
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Paese:Stati Uniti
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Produzione:Mondo Home Entertainment, 2016
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Distribuzione:Terminal Video
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Durata:107 min
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Lingua audio:Italiano (Dolby Digital 5.1);Italiano (DTS 5.1);Inglese (Dolby Digital 5.1)
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Lingua sottotitoli:Italiano per non udenti
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Formato Schermo:16:9 Wide Screen
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Contenuti:interviste; dietro le quinte (making of)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ROMI RINALDINI 07 dicembre 2010
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