Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni - DVD
Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni - DVD - 2
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Zabriskie Point
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Descrizione


Due giovani confrontano i propri valori dopo la fuga da un mondo spersonalizzato e asociale.

Dettagli

DVD
Vietato ai minori di 18 anni
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Informazioni aggiuntive

  • Warner Home Video, 2009
  • Warner Home Video
  • 112 min
  • Italiano (Dolby Digital 1.0 - mono);Inglese (Dolby Digital 1.0 - mono);Spagnolo (Dolby Digital 1.0 - mono);Tedesco (Dolby Digital 1.0 - mono);Ungherese (Dolby Digital 1.0 - mono)
  • Bulgaro; Ebraico; Finlandese; Greco; Inglese per non udenti; Italiano; Italiano per non udenti; Norvegese; Polacco; Rumeno; Russo; Serbo-croato; Sloveno; Spagnolo; Svedese; Ungherese
  • Wide Screen
  • trailers

Valutazioni e recensioni

  • Giulia
    Indimenticabile

    In Zabriskie Point sono rappresentati i punti chiave di quel delicato momento storico fra la fine dei 60 e l’inizio dei 70: la crisi generazionale che spinse i giovani a ribellarsi all’autorità precostituita, lo scontro di classe – ma visto dall’alto: Antonioni era di origini borghesi – e soprattutto l’amore libero, felice, universale rappresentato nella visionaria sequenza in cui decine di coppie si amano, facendo da specchio ai protagonisti, sullo sfondo del deserto californiano, accompagnati dalla colonna sonora strumentale dei Pink Floyd. I lunghi capelli al vento di Daria Halprin nel film, il loro volto enigmatico, la sabbia e le dune della Death Valley, l’incontro fra due corpi che non si conoscono e due anime che si riconoscono, la danza dell’amore che dura poche ore o tutta la vita. Eros legato a Thanatos: dopo la morte del protagonista (Mark Frechette), Antonioni chiude il cerchio con un finale agghiacciante. L’esplosione della villa sulle rocce e di tutto quello che essa rappresenta: capitalismo, consumismo, accumulazione, mercificazione, sempre sulle note Pink Floyd (ma nello score ci sono anche Rolling Stones e Grateful Dead). Un maestro indimenticabile e indimenticato. Bellissimi i protagonisti, nella celebrazione della bellezza dei vent'anni, dei suoi ideali, sogni e speranze. Beato chi conserva addosso lo sguardo e lo spirito dei vent'anni vissuti nella libertà delle proprie esperienze, e chi a distanza di anni viene guardato attraverso il caleidoscopico dei vent'anni, perché si sentirà sempre giovane.

  • ENRICO PETRACCO

    Storia di un amore intenso e fugace vissuto sullo sfondo delle proteste studentesche di fine anni ‘60. Le vite di due giovani, Mark e Daria, s’incrociano a Zabriskie Point, nel più profondo deserto californiano. Il primo è un ribelle in fuga da Los Angeles, la seconda è una giovane segretaria d’azienda. Così diversi eppure così simili, i due non possono fare a meno di attrarsi. Il ritmo ansante che s’impossessa del film sin dalle prime sequenze sembra suggerirci che i protagonisti stanno avviandosi verso un finale tragico ma ineluttabile, logica conseguenza di una società spietata che cerca e condanna i suoi capri espiatori. La scena finale vale poi da sola la visione del film…ma, perdonatemi, raccontarla sarebbe un vero delitto. Inno anti - capitalista (Elogio della lentezza) firmato dal monumentale Michelangelo Antonioni, Zabriskie Point è una pellicola colma di rabbia e sdegno, sognante e cupa al tempo stesso, accompagnata da una colonna sonora coinvolgente (Pink floyd su tutti) e da una fotografia che emoziona. Film cult.

  • ANTONIO RANALLI

    Fuga, scelta individuale, amore, consumismo e morte. I temi cari ad Antonioni sono tutti miscelati con perfetto dosaggio in "Zabriskie point", manifesto di un’utopica sconfitta della società dei consumi. Il regista, abbandonata ogni confidenza con il carrello, pianta la cinepresa distante dagli avvenimenti, lontana dai personaggi, ponendo maggiormente l’accento nel rapporto tra piccolo e grande, tra individuo e mondo. Il deserto come metafora del vuoto nel quale gli incontri hanno un significato particolare, si oppone nella seconda fase del film alla città che occupa invece tutta la prima parte, descritta solo attraverso le inquadrature d’insegne pubblicitarie, per la verità inquadrate con la stessa volontaria caoticità visiva usata nella sequenza con la quale si apre il film, durante una riunione del collettivo universitario, anche questo come gran supermercato delle idee collettive dal quale Mark si allontana.

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Foto di Michelangelo Antonioni

Michelangelo Antonioni

1912, Ferrara

"Regista e sceneggiatore italiano. Dopo un lungo apprendistato come critico, sceneggiatore e aiuto-regista, realizza alcuni documentari che lo segnalano all'attenzione della critica ed esordisce con Cronaca di un amore (1950, Nastro d'argento), film che segna la fine del neorealismo e la nascita di una nuova stagione del cinema italiano. Con il successivo I vinti (1953) si addentra nelle oscure dinamiche che spesso regolano i comportamenti umani, narrando tre storie di assurda violenza. Dopo La signora senza camelie (1953), in cui ritrae criticamente il mondo del cinema, e Le amiche (1955), film sulle inquietudini femminili borghesi tratto dal romanzo di Pavese Tra donne sole, nel 1957 dirige Il grido, racconto di un viaggio senza meta di un uomo in crisi che finisce col suicidarsi. Con L'avventura...

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