Ew ha lasciato a desiderare. La fine è prevedibile
9 giorni
Rachel Jenner è sconvolta e in preda al panico: suo figlio Ben, di soli otto anni, è scomparso, e lei non sa come affrontare questa tragedia. Inoltre, a peggiorare la situazione, ci sono gli obiettivi della stampa e le telecamere delle TV che seguono lo sviluppo del caso e le stanno con il fiato sul collo. È vero, ha commesso una leggerezza: ha perso per un attimo di vista Ben e lui è sparito e ora tutto il Paese pensa che lei sia una madre sprovveduta e vada condannata. Ma cosa è successo veramente in quel tragico pomeriggio? Stretta fra il dramma di aver perso il figlio, le sempre più serrate indagini della polizia e la pubblica gogna dei media, Rachel deve affrontare un'altra agghiacciante realtà: tutto quello che sa di sé e dei suoi cari si rivela una gigantesca bugia. E non c'è più nessuno, nemmeno nella sua famiglia, di cui la donna possa fidarsi. Il tempo stringe e forse il piccolo Ben potrebbe essere ancora salvato, ma l'opinione pubblica ha già deciso. E tu, da che parte starai?
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Edizione:2
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Anno edizione:2020
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Nina 26 novembre 2024Ew
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FRANCESCA PARDO 02 giugno 2016
è una storia di cronaca come se ne sentono molte di questi tempi: un bambino piccolo scompare, nonostante fosse assieme ad un genitore in quel momento. Scatta l'allarme, partono le ricerche a tappeto, vengono raccolte deposizioni e testimonianze, la stampa fa la sua parte con interviste e pettegolezzi vari.. succede spesso anche nella realtà che ad essere sospettati di una sparizione (o peggio) sia un genitore, in questo caso la madre. Si sa che, purtroppo, la stampa non è più affidabile come un tempo. Ci sono troppe persone che parlano, troppe che registrano, scrivono, pubblicano, senza neanche controllare che sia tutto fondato o meno. In fondo quando accade un evento ad una certa distanza da noi, l'unico modo per saperne di più è affidarci alla stampa. Ma a volte non si sa più a cosa credere e a cosa no, e oltre questo c'è da dire che ci sono ancora molte persone, magari le più anziane, che non si rendono conto di questa inaffidabilità, e prendono come oro colato ogni parola che viene stampata su un pezzo di carta. Questo è quello che accade in questo libro e che colpisce: come si fa presto a credere a qualcosa per il semplice fatto che viene udita dalle nostre orecchie o letta dai nostri occhi, e quanto ancora si faccia presto a giudicare senza sapere un bel niente. Rachel ha perso di vista Ben, è vero, è stata una leggerezza, e probabilmente tutti noi penseremmo subito "Ma allora è scema, ha un bambino piccolo e non lo tiene d'occhio, l'avrà fatto apposta, o magari lo ha fatto sparire lei", ma senza esserci mai trovati in quella situazione come possiamo giudicare? E con quale faccia possiamo, noi opinione pubblica, accusare questa povera madre che sta già passando il momento peggiore della sua vita e sarà preoccupata fino alla nausea, di aver fatto sparire il figlio? Di avergli fatto del male? Di averlo ucciso e nascosto chissà dove? Questa, come vi dicevo, è la parte che mi ha fatta riflettere. Non ho affatto apprezzato il modo in cui è stato scritto questo romanzo: un capitolo dal punto di vista di Rachel ( e questo è ok) e l'altro riguarda delle sedute con una psicologa, che il detective che si è occupato del caso di Ben, è stato costretto a fare dal suo superiore. L'ho trovato molto noioso per questo, perchè erano parti molto lente, oltretutto c'è questo detective con un disturbo da stress post-traumatico talmente forte che non riesce più a dormire da quando si è occupato del caso di Ben, per cui ti chiedi effettivamente cosa sarà successo di così terribile. Ma almeno personalmente non me lo sono chiesto avvolta dalla suspance, ma piuttosto come a dire "Dai su, e che ti sarà mai successo? Dillo e basta". Per quanto riguarda il carattere thriller del romanzo devo dire che la storia era intrigante ed interessante, ma come ho già detto rallentata da eventi piuttosto noiosi che a mio parere l'hanno compromessa, e con un finale interessante, che vuole essere un gran colpo di scena ma che purtroppo non ci riesce fino in fondo. Devo dire che ho avuto giusto la soddisfazione di capire chi potesse essere il colpevole prima degli altri personaggi.
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Questo libro affronta il tema della scomparsa, quella di un bambino di otto anni, Benedict Finch, e delle indagini svolte per riuscire a ritrovarlo. Ben sparisce in una domenica qualunque, in un bosco di Bristol dove ogni settimana con la madre si reca a far scorazzare il proprio cane. In un attimo di lui si perdono le tracce. Da quel momento comincia la corsa contro il tempo: la polizia da una parte, la famiglia dall'altra. E' difficile per i poliziotti non lasciarsi coinvolgere emotivamente dal caso ed è difficile per la famiglia non accusarsi a vicenda ricercando colpe di negligenza nel comportamento. L'autrice riesce per tutto il libro ad intrecciare le vicende in modo realistico ed attento, dando ad ogni personaggio una caratterizzazione molto dettagliata. Il rapporto tra polizia e famiglia assume un ruolo importantissimo nel dipanarsi della questione e permette al lettore di vivere la scomparsa di Ben da entrambi i punti di vista. Quello che mi ha affascinato di questo libro, più che il mistero in se, è la grande attenzione mostrata verso il risvolto psicologico che la scomparsa di un minore ha sia sulla famiglia sia sugli agenti incaricati delle indagini che convivono costantemente con la consapevolezza che ogni minuto è prezioso e può fare la differenza tra vita e morte.
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