Un romanzo che nella propria innocenza trasmette uno spaccato di quotidiano della Germania degli anni '20, dolce e sincero quando serve, crudo e brutale quando necessario. Consigliatissimo.
E adesso, pover'uomo?
Uno dei classici della letteratura tedesca del Novecento, in pochi mesi ha raggiunto vette di vendita altissime ed è diventato bestseller internazionale. Un romanzo da rileggere in chiave sociale e politica per riflettere sulla fragilità della democrazia oggi.
Questo romanzo, riproposto nella sua versione integrale rispetto alla prima edizione italiana del 1933, al-quanto rimaneggiata per opportunità politica, è un classico che mette in scena la crisi del piccolo borghese tedesco negli anni che precedono l'ascesa del nazismo. Il ritratto nudo di una società stretta in un disagio sempre crescente che vedrà in Hitler l'unica via d'uscita: quasi un «come si diventa nazisti», ma con l'intuizione felice di raccontarlo entro la cornice di un romanzo sentimentale. L'amore tra Johannes Pinneberg e Emma Mörschel, il loro matrimonio freschissimo, un bambino in arrivo. Un idillio che comincia subito ad essere letteralmente inghiottito dallo spettro della disoccupazione che porta miseria, smarrimento e minacce alla dignità, mentre il prossimo diventa sempre più ostile e lontano. Attorno ai due protagonisti una galleria di personaggi minori disegna il drammatico quadro sociale di un momento cruciale della storia della Germania che porterà all'olocausto e alla Seconda guerra mondiale. Un romanzo sempre attuale che sul lettore di oggi fa l'effetto di un ultimo urlo lanciato ai posteri appena prima che sia caduta la notte.
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Autore:
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Anno edizione:2022
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ivan 06 gennaio 2025Imperdibile
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Upallow 13 maggio 2022Bello e impressionante
Conoscevo Fallada per "Ognuno muore solo", uno dei libri più belli che abbiamo mai letto, e mi sono quindi avvicinato con grande curiosità a questo romanzo del 1932. Non sono rimasto deluso. I personaggi che popolano il romanzo sono rotondi e ben definiti ma quello che impressiona più di tutto è lo sfondo su cui si muovono. Con uno stile asciutto e misurato, Fallada ci porta, meglio di un libro di storia, tra le strade della Berlino di quel fosco periodo, gettandoci in un turbine di emozioni davvero impressionante. La struttura del libro è decisamente classica (viene in mente "Giuda l'oscuro" di Hardy) ma la forza dell'ambientazione è così vivida da lasciare un segno netto nel lettore. Sembra di vedere un film. A riprova di questo leggo che il libro ebbe molto successo quando uscì, proprio perché molti si rispecchiavano nelle situazioni narrate. Una Germania cruda, a tratti spietata, in cui si intuisce (con preoccupante e lucida esattezza) che il peggio deve ancora arrivare. Un romanzo potente e sconcertante nonostante la sua apparente normalità.
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