L'agenda rossa di Paolo Borsellino. Gli ultimi 56 giorni nel racconto di familiari, colleghi, magistrati, investigatori e pentiti. Nuova ediz. - Giuseppe Lo Bianco,Sandra Rizza - copertina
L'agenda rossa di Paolo Borsellino. Gli ultimi 56 giorni nel racconto di familiari, colleghi, magistrati, investigatori e pentiti. Nuova ediz. - Giuseppe Lo Bianco,Sandra Rizza - copertina
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Letteratura: Italia
L'agenda rossa di Paolo Borsellino. Gli ultimi 56 giorni nel racconto di familiari, colleghi, magistrati, investigatori e pentiti. Nuova ediz.
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Descrizione

L'agenda trafugata nell'inferno di via D'Amelio: questo libro dà la sensazione di averla finalmente tra le mani.

«Questo non è soltanto un libro su un'agenda scomparsa. Questo è soprattutto un libro su una storia scomparsa: la storia degli ultimi giorni di Paolo Borsellino»dalla prefazione di Marco Travaglio

«Senza agenda, e senza i tormenti segreti affidati a quelle pagine, per trent'anni una parte consistente dello Stato ha visto impresso sulla strage un timbro esclusivamente mafioso. Ora per la prima volta una sentenza mette nero su bianco la responsabilità delle istituzioni nel depistaggio di via D'Amelio»dalla premessa degli autori alla nuova edizione


«Ho capito tutto» ripeteva Borsellino negli ultimi giorni della sua vita, mentre lavorava disperatamente alla verità sulla strage di Capaci. Cinquantasei giorni dopo l'esecuzione di Falcone, arrivò la sua. Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza ricostruiscono quei momenti drammatici con il supporto delle carte giudiziarie, le testimonianze di pentiti ed ex colleghi magistrati, le confidenze di amici e familiari. E ci restituiscono le pagine dell'agenda scomparsa nell'inferno di via D'Amelio, in cui Borsellino annotava minuziosamente appuntamenti e intuizioni investigative. Qualcuno si affrettò a requisirla: troppo scottante ciò che il magistrato vi aveva scritto nella sua corsa contro il tempo. Chi incontrava? Chi intralciava il suo lavoro in procura? Quali verità aveva scoperto? E perché, lasciato solo negli ultimi giorni della sua vita, disse: «Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia... Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri»? Nella premessa a questa nuova edizione, pubblicata a trent'anni dalla strage, gli autori riannodano le fila delle azioni investigative e giudiziarie che da lucidi cronisti documentano con ostinazione fin da quel tragico 1992. Oggi sappiamo che dietro il "più colossale depistaggio della storia d'Italia" c'è la mano dello Stato, una verità che non può più essere taciuta.

Dettagli

21 giugno 2022
256 p., Brossura
9788832965629

Valutazioni e recensioni

  • Ali

    Libro molto bello e interessante

  • Paologiardina06
    ECCELLENTE

    Uno dei migliori libri di testimonianze di mafia, veramente toccante e informativo, per quanto riguarda i fatti accaduti nel 92'.

  •  Alice
    L'agenda rossa

    Libro molto bello che fa riflettere molto su quello che è successo, anche se molti anni fa soprattutto per noi giovani è molto importante documentarci su quello che è successo nel passato e così crescere ampliando le nostre conoscenze

Conosci l'autore

Foto di Giuseppe Lo Bianco

Giuseppe Lo Bianco

0, Italia

Cronista giudiziario da ventitré anni, ha lavorato al «Giornale di Sicilia» e a «L’Ora» negli anni caldi della guerra di mafia, dal blitz del settembre 1984 dopo le dichiarazioni di Buscetta, che originò il primo maxiprocesso alle cosche, ai misteri delle stragi mafiose, ai processi Andreotti e Contrada.È convinto che sia riduttivo continuare a definire mafia un sistema democraticamente rappresentato, che costituisce la prima, autentica, emergenza del paese.Oggi collabora con «il Fatto Quotidiano» e con «MicroMega». Corrispondente de «L’espresso» dalla Sicilia, ha scritto con Franco Viviano La strage degli eroi (Edizioni Arbor 1996). Con Sandra Rizza, Rita Borsellino. La sfida siciliana (Editori Riuniti...

Foto di Sandra Rizza

Sandra Rizza

0, Italia

Per un decennio cronista giudiziaria all’Ansa di Palermo, ha imparato il mestiere negli stanzoni de «L’Ora» di Palermo, negli anni caldi della guerra di mafia, passando presto dalle cronache di ordinaria marginalità sociale alla cronaca nera e giudiziaria.Ha collaborato con «il manifesto» seguendo le udienze del maxiprocesso, e firmando servizi di approfondimento sul tema del garantismo, sul pentitismo e sugli aspetti «sociologici» del fenomeno mafia, a partire dal ruolo delle donne all’interno dei clan.Ha collaborato con «La Stampa», ed è stata corrispondente dalla Sicilia del settimanale «Panorama» negli anni delle stragi 1992-93. Oggi collabora con «MicroMega» e «il Fatto Quotidiano».Ha...

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