Abbastanza interessante questa testimonianza di Dos Passos sulla sua esperienza bellica sia sul fronte francese che su quello italiano. Singolari le descrizioni delle giornate passate nelle retrovie, degli incontri con ufficiali italiani , dei tentativi di lettura e di scrittura fatti o delle rare sbornie collettive senza toccare mai il settore della prima linea in cui Dos Passos sembra non essere mai andato. . Molte di queste pagine sono però forse più importanti per capire la genesi dei suoi primi tentativi letterari. Pur tuttavia quando parla di guerra e delle capacità degli stati maggiori militari le sue parole traboccano di disgusto. Mi sembra però che la sua testimonianza più importante riguardi il vero scopo per cui gli U.S.A. sono intervenuti in guerra. Nessun grande afflato patriottico, di difesa di libertà contro i tiranni bensì una operazione dettata dal puro interesse economico, celato naturalmente da una falsa propaganda patriottica e internazionalistica
L'«allegra montagna di menzogne». Diario della grande guerra (9 dicembre 1917-6 giugno 1918)
L'importanza del diario scritto da Dos Passos durante la sua esperienza nella Grande Guerra appare legata sia alla sua vocazione letteraria, sia al suo valore come documento storico di un'esperienza militare che completa i resoconti della prima linea nelle trincee. Nel diario sono poche le descrizioni di eventi bellici veri e propri e prevale invece il racconto della guerra delle retrovie, delle attese interminabili, degli ordini casuali, della noia dei soldati acquartierati, dei bisticci tra ufficiali. Come scrive Dos Passos stesso, tradendo il perdurare di quel desiderio di "sporcarsi le mani" nelle prime linee che era stato in parte all'origine della sua decisione di partire per l'Europa. L'esperienza bellica ne condizionò la visione del mondo in maniera definitiva. Nei romanzi della guerra di Dos Passos, il messaggio è lo stesso che il diario testimonia nel suo sorgere, ovvero la condanna non solo del militarismo e della guerra che manda al macello uomini innocenti, ma del mondo moderno in generale, con la macchina di illusioni della sua propaganda e dei suoi politici: "Il mondo così com'è (...) appare come un luogo peggiore per l'umanità di quanto sia quasi mai stato prima."
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Anno edizione:2015
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