Un animale selvaggio

Un libro dove ogni pagina è un colpo di scena. Pagine da leggere col respiro tirato e tutto d'un fiato.

Un libro che ho amato, forse quello che mi è piaciuto di più di Dicker, perché ogni personaggio è costruito nel minimo dettaglio, e se lo leggerete, non potrete far a meno di amare di ciascuno di loro.

"...aveva estratto il revolver che teneva alla cintola e si era messo a urlare: 'Questa è una rapina, che nessuno si muova!'. Poi aveva tirato fuori dalla tasca un cronometro e l'aveva fatto partire. Disponevano esattamente di sette minuti." È attorno a quei sette minuti, e i venti giorni che li precedono, che ruota la vicenda. Un arco temporale in cui i personaggi sono messi alla prova, tra il passato che riemerge e tante rivelazioni... Ma come si può insediare questo romanzo nella letteratura di Joël Dicker? Trovo che il modo migliore per farlo sia definirlo un "romanzo di transizione": è il preludio di un nuovo Dicker che promette di essere molto diverso dal precedente. Nonostante ciò, in questo romanzo conserva qualcosa del vecchio autore che i suoi lettori hanno tanto amato: si riconosce soprattutto nei suoi immancabili salti temporali che creano un perfetto intreccio dal ritmo incalzante, per un romanzo di alta qualità stilistica. La forma è eccellente, ma non si può dire lo stesso della trama, carente in alcuni momenti. Essa ha molti punti di forza e tanti elementi interessanti come il riferimento a un altro libro dal titolo "Animali selvaggi", di Carlo Viscontini, e, dunque, il ricorrente tema dell'animale, metafora perfetta per designare le caratteristiche dei personaggi. Talvolta alcuni passaggi risultano ovvi e immaginabili. Tuttavia ritengo che questi momenti siano ben compensati da colpi di scena sorprendenti che mantengono viva l'attenzione del lettore. "Un animale selvaggio" non è tra i più geniali lavori di Joël Dicker, ma egli lo ha comunque reso avvincente ed emozionante, una bella esperienza di lettura che avrà un effetto magnetico sul lettore!