La storia è quantomeno curiosa. anche per chi come me non ama leggere di scenari apocalittici. Siamo in Sicilia, una terra ormai desolata, popolata solo da bambini, gli unici superstiti di un virus che ha sterminato tutti gli adulti. Seguiamo le vicende di Anna e il suo fratellino Astor uniti per sopravvivere, e con l'obiettivo di lasciare l'isola e di raggiungere il "continente" dove, sperano, la vita scorre come prima. Questo è il primo libro che leggo di Ammaniti e, da non amante del genere, l'ho trovato comunque scorrevole e avvincente.
In una Sicilia diventata un'immensa rovina, una tredicenne cocciuta e coraggiosa parte alla ricerca del fratellino rapito. Fra campi arsi e boschi misteriosi, ruderi di centri commerciali e città abbandonate, fra i grandi spazi deserti di un'isola riconquistata dalla natura e selvagge comunità di sopravvissuti, Anna ha come guida il quaderno che le ha lasciato la mamma con le istruzioni per farcela. E giorno dopo giorno scopre che le regole del passato non valgono più, dovrà inventarne di nuove. Con "Anna" Niccolò Ammaniti ha scritto il suo romanzo più struggente. Una luce che si accende nel buio e allarga il suo raggio per rivelare le incertezze, gli slanci del cuore e la potenza incontrollabile della vita. Perché, come scopre Anna, la "vita non ci appartiene, ci attraversa".
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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MonicaBookshelf 30 maggio 2023Avvincente
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Fauris 24 dicembre 2022Originale
Per il tipo di romanzistica di Ammaniti, la storia è molto originale, direi surreale. Io l’ho trovato bellissimo. Lo consiglio
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GIORGIA PEDEVILLA 30 novembre 2017
Racconto apocalittico, quindi un tema direi abbastanza abusato nell’ultimo decennio, eppure sembra di assistere alla creazione di qualcosa di diverso. Ambientata in una Sicilia devastata da morte e distruzione, questa è la storia di Anna e suo fratello che sono costretti ad affrontano difficoltà impensabili per la loro giovane età per sopravvivere in un mondo senza speranza. I giovani protagonisti sono belli e ben delineati il che rende impossibile non provare per loro una forte empatia. Ammaniti ha una marcia in più quando si tratta di raccontare attraverso degli adolescenti e bisogna riconoscere che le loro vicende non sono mai ripetitive e banali anche quando l’ambientazione riporta ad un genere molto utilizzato soprattutto all’estero, come già detto. Io ho trovato questo libro, seppur più catastrofico rispetto ai suoi lavori precedenti, molto interessante e per certi versi più maturo e serio. Credo che questa sia una conferma della versatilità di Ammaniti e personalmente sono curiosa di vedere se qualcuno sarà in grado di proporlo sul grande schermo.
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