Architettura e potere. Come i ricchi e i potenti hanno dato forma al mondo - Deyan Sudjic - copertina
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Architettura e potere. Come i ricchi e i potenti hanno dato forma al mondo
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Descrizione


"In ogni cultura, per poter realizzare le proprie creazioni, gli architetti hanno dovuto stabilire un rapporto con i ricchi e i potenti. Nessun altro ha infatti le risorse per costruire. E il destino geneticamente predeterminato degli architetti è fare qualsiasi cosa pur di costruire, così come quello dei salmoni migratori è di compiere l'ultimo viaggio per deporre le uova prima di morire. Gli architetti non hanno altra alternativa che scendere a compromessi con il regime al potere, qualunque esso sia. Ma quando il calcolo politico si mescola alla psicopatologia, l'architettura non è più solo un problema di politica pratica, essa diventa un'illusione, e perfino una malattia che consuma le sue vittime. Esiste un parallelo psicologico fra il marcare un territorio per mezzo di un edificio e l'esercizio del potere politico. Entrambe le cose dipendono da un atto di volontà. Vedere affermata la propria visione del mondo in un modello architettonico esercita di per sé un certo fascino e ancora più attraente è la possibilità di imporre fisicamente il proprio volere a quella stessa città rimodellandola così come Haussmann fece a Parigi. L'architettura alimenta l'ego nei soggetti predisposti. Essi ne diventano sempre più dipendenti al punto che l'architettura si trasforma in un fine in sé che attrae i fanatici e li induce a costruire sempre di più su di una scala sempre più vasta." Deyan Sudjic

Dettagli

25 ottobre 2012
363 p., Brossura
The edifice complex
9788842096009

Valutazioni e recensioni

  • Matteo Previtera

    Quando il mecenate non è illuminato, l'architetto scende a compromessi. Quando il mecenate è un tiranno, l'architetto si fa complice. In questo interessantissimo saggio, Deyan Sudjic illustra una vasta panoramica di eventi storici in cui l'architetto prescelto dal potente di turno ha carta bianca nell'esprimere, attraverso le proprie creazioni, l'ego del padrone e, di riflesso, il proprio. Tra i casi di maggior rilievo spicca quello di Albert Speer, architetto personale di Hitler, che sposa convintamente la causa nazista e ridisegna completamente Berlino, secondo un ambizioso piano urbanistico che verrà realizzato solo in minima parte.

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