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Le suggestioni che questa città richiama sono molte, ma tutte si collocano nell'antichità: battaglie, falangi oplitiche, grandi generali, la nascita della democrazia e la filosofia dei grandi pensatori ellenici. Sembra quasi che la Grecia sia relegata ad un passato mitico fatto di templi e numerose divinità. Eppure sappiamo molto bene che la Grecia non è solo storia ma è anche una realtà, gli ultimi anni ce lo hanno dimostrato, tragicamente, quando bastava accendere la tv per sentire parlare di manifestazioni, duri scontri, debito pubblico, problemi con l'Unione Europea e una popolazione ormai allo stremo delle forze. È proprio all'intersezione tra antichità e modernità che si inserisce Atene, cannella e cemento armato, scritto da Patrizio Nissirio, giornalista Ansa che ha trascorso moltissimo tempo in Grecia, soprattutto nella sua capitale, Atene, e pur mostrando un dovuto rispetto per il passato della culla della civiltà occidentale, la sua riflessione si basa tutta sul presente difficile di questa nazione, sulle sue trasformazioni, i suoi crolli e le sue rinascite. A fare da fil rouge tra le varie riflessioni dell'autore le numerose ma non fastidiose citazioni di libri di autori greci contemporanei, soprattutto dei gialli di Màrkaris che si dimostrano ottimi nella loro funzione di cartina tornasole e ci danno un assaggio di ciò che Atene è oggi attraverso le avventure del commissario Charitos, collega greco del siciliano Montalbano. Atene dunque, che non è più la città dell'agorà, del teatro, dei templi, o meglio, lo è ancora, soprattutto per i turisti ma non solo. Atene che è diventata caotica: un traffico che tutto inghiotte, che risucchia i suoi abitanti che sembrano quasi costretti a dover trascorrere le loro vite nei cubicoli delle loro auto, ma anche una città che vive nella confusione di un piano urbanistico praticamente inesistente. La situazione sembrerebbe disperata e il libro l'elenco di un disastro dopo l'altro ma fortunatamente Nissirio ha la capacità di vedere oltre e portare con sé il lettore per mostrare un volto nuovo della città di Atene, chi saprà cercare, scevro da qualsiasi pregiudizio, potrà trovare il cuore pulsante della città, il suo centro meno turistico ma sicuramente più autentico. È qui che dal cemento armato che si fa sempre più pervasivo l'odore di cannella, simbolo di una città frizzante, viva, che si colloca a metà tra occidente e oriente e che nonostante tutto prova a risollevarsi. Dopo aver letto Atene, cannella e cemento armato chiunque vorrà visitare la capitale ellenica troverà davanti a sé un panorama più ampio, instaurerà un dialogo più fruttuoso tra passato e presente, osservando in limine l'Europa dal luogo in cui sono nati tutti i princìpi che oggi informano il nostro moderno concetto di democrazia e scavando nelle contraddizioni di un paese e del suo popolo probabilmente capirà meglio sé stesso e il mondo che lo circonda perché dire Atene vorrà pure dire passato ma significa anche presente e gettare uno sguardo più profondo e informato sul futuro.
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