Che strano racconto! Non so dire se mi ha più divertita o più disgustata. Ai limiti del paranoico, con tocchi di sguaiataggine e spruzzate di surrealta'. Che dire: forse sono io ad essere limitata e a non aver compreso la grandezza di questa opera.
Una banda di idioti
Quando nel mondo appare un vero genio, lo si riconosce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui. È il principio primo che muove ogni altra idea, sogno e azione di Ignatius Reilly, uno dei massimi nemici del popolo americano di questo secolo. Immaginatevi una strana miscela fra un barbone, un Oliver Hardy impazzito, un Don Chisciotte grasso e un Tommaso d'Aquino perverso. Immaginatevi un gigante con baffoni e berretto verde da cacciatore che, fra giganteschi rutti e flatulenze, si vede costretto a continui attacchi contro un'America "priva di geometria e teologia". Attorno a lui, in una New Orleans trasformata in palcoscenico quasi dadaista, un coro di personaggi epici. Jones, negro in semischiavitù, la signorina Trixie, ottuagenaria sempre a caccia di prosciutti pasquali e, suo malgrado, dell'eterna giovinezza. Myrna, anarco-femminista di New York, che sfida con un serrato carteggio anima e sesso di Ignatius. Una mamma disperata, Santa Battaglia e l'agente Mancuso, pronti a consolarsi con partite di bowling. E poi, Yoghi, Rosvita e Batman, le Manifatture Levy, Gus Levy, signora e viziatissime figlie. Immaginatevi un diario del lavoratore, una summa teologica dell'assurdo, una rivolta di operai attorno a una croce eretta nell'ufficio contabilità, chilometri di archivio ridotti a zero in un minuto, un vecchio cliente umiliato senza scampo con una lettera di insolenze ineguagliabili. Prefazione di Stefano Benni.
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Anno edizione:2011
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Barbazuk 28 dicembre 2024
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Questo di John Kennedy Toole è un romanzo divertente, ironico, intelligente anche se a tratti irritante a causa dell'atteggiamento spesso intollerante del protagonista Ignatius J. Reilly. Ignatius è un ragazzone sovrappeso, intollerante al genere umano e nullafacente. La sua vita ruota intorno a se stesso, tutti intorno a lui sono considerati non alla sua altezza: dalla madre alla ragazza con cui ha una relazione puramente epistolare per arrivare a tutti gli altri personaggi del libro che in un modo o nell'altro non fanno altro che irritare la mente, l'intelligenza e la presunta superiorità di Ignatius. Grazie alla rappresentazione divertente di incidenti, dialoghi sopra le righe ed eventi fuori dal normale John Kennedy Toole è riuscito a delineare la psiche di un personaggio nuovo, un antieroe per eccellenza che, alla fine, non cambia ma rimane se stesso perché forse, dopo tutto, è tutto ciò che conta. Da leggere e, magari, rileggere.
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VITTORIO MARGUTTI 02 marzo 2015
Non mi capita spesso di non finire un libro. Mbè con questo mi è successo! Non sono riuscita ad arrivare alla fine perchè è semplicemente NOIOSO!!!
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