"Blood Diamond" è una pellicola che colpisce chi deve colpire: il potere politico-economico mondiale ed il cuore degli spettatori. Un drammatico action-movie di elevato impegno sociale e di grande impatto emotivo dove i più deboli sono le vere vittime di questo mondo... Non c'è niente di più violento che dare, al posto dell'educazione, un fucile in mano a dei bambini: i veri diamanti sono loro, eppure non esitiamo a violentarli sia fisicamente che mentalmente... Per non parlare poi dei popoli più poveri e più sfruttati: tutti nel bene e nel male facciamo poco per migliorare la situazione e abbiamo la nostra parte di colpa, tutti nel bene e nel male come i personaggi raccontati nel film. Leonardo Di Caprio ci regala un'altra intensa e complessa interpretazione, di quelle con la "I" maiuscola che ci fornisce fin da giovanissimo: sarebbe uno scandalo qualora l'Oscar non fosse suo, perché quest'attore così talentuoso va premiato. Jennifer Connelly, altra bambina prodigio (come Leo!), si conferma bella e brava (come Leo!), mentre la vera sorpresa del film è Djimon Hounsou (già visto ne "Il Gladiatore"): il co-protagonista a tutti gli effetti, ma candidato all'Oscar come attore non-protagonista, tiene testa alla grande ed in più di un'occasione a Di Caprio (e non è poco!). Edward Zwick contiene gli eccessi visti ne "L'ultimo samurai" ed il suo stile ricorda più "Glory" che l'assenza della spettacolarizzazione rende, forse, più sincero e genuino. Decidendo di girare "Blood Diamond" si rivela, comunque, un regista coraggioso e sensibile: da sempre il marcio del potere economico grava come un macigno sulle spalle dei più poveri ed è da loro che si dovrebbe ripartire per recuperare quei valori che abbiamo dimenticato e che dovrebbero, invece, costituire la base della nostra società ed esistenza...
