Il libro riprende molto lo stile del primo, anzi esalta le caratteristiche del primo: dettaglia ancora di più l'aspetto storico, è molto colloquiale, usa molto il linguaggio dialettale veneto. Può risultare difficile seguire la trama, perché gran parte si basa su un susseguirsi di flash back, ma ciò non toglie nulla alla storia. Molto buono per chi piace il tema dei romanzi storici, che non si distanziano molto cronologicamente da noi.
Canale Mussolini. Parte seconda
Il 25 maggio del 1944 finisce la guerra a Littoria, la futura Latina, e il Canale Mussolini, dopo essere stato per mesi la dura linea del fronte di Anzio e Nettuno, torna a essere quello che era, il perno della bonifica pontina. Inizia la ricostruzione mentre al Nord la guerra continua e coinvolge i Peruzzi su tutti i fronti, repubblichini o partigiani. Antonio Pennacchi torna a narrare le gesta dei Peruzzi, famiglia di pionieri bonificatori, grandi lavoratori, eroici spiantati, meravigliosi gaglioffi e donne generose.
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Anno edizione:2017
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Michele Abate 06 marzo 2017
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Ero già soddisfatto dal primo e vedo che sul secondo libro della saga l'autore ha mantenuto lo stesso stile che personalmente trovo divertente e piacevole; Mi piace la scelta di raccontare la storia di questa famiglia Peruzzi per spiegare gli accadimenti dell'epoca e mi piace il modo di raccontare, quasi stessimo parlando col classico vecchietto seduti al bar, che ne ha viste di tutti i colori nella sua vita e che col suo modo e le sue espressioni un po' dialettali parla a ruota libera di questo e quello ma in realtà sempre senza perdere il filo. Che dire di più, di Pennacchi ho letto solamente queste due edizioni di Canale Mussolini (parte 1 e parte 2) e ne sono assolutamente soddisfatto.
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Elena Casadio 06 maggio 2016
Questa seconda parte di Canale Mussolini, è molto meno appassionante. La trama è incentrata soprattutto sul racconto degli avvenimenti storici del periodo e mancano quasi del tutto le vicende personali e i personaggi della prima parte. Nel complesso risulta essere un romanzo storico, utile per approfondire il periodo storico. Il linguaggio è quello divertente di Pennacchi, che buttando qua e là dialoghi in dialetto, riesce a far entrare il lettore nell'ambientazione. Mi è piaciuto, ma ho preferito molto di più il primo.
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