Compositore. Fu allievo, probabilmente, di G. Gabrieli a Venezia, dove più tardi affiancò Monteverdi come vicemaestro di cappella in S. Marco (1620). Dal 1627 fino al '30 fu maestro di cappella in S. Maria Maggiore a Bergamo. Pubblicò messe «con il basso per sonare», messe concertate, mottetti, salmi, madrigali concertati e una raccolta intitolata Cantate et arie a voce sola (1620), in cui appare per la prima volta il termine «cantata». Nell'ambito dello stile polifonico concertato, tipico della musica sacra dell'epoca, la produzione di G. rivela un'accentuata tendenza alla scrittura monodica, dovuta in gran parte all'influsso di Monteverdi.