Compositore. Esordì come operista a Napoli, nel 1735, con La nemica amante, accolta nel teatro di corte e poi al San Bartolomeo con tale successo da valergli la nomina di maestro di cappella a Palermo. A quella prima seguirono, nell'arco di quarant'anni, una trentina di altre opere, scritte per i teatri napoletani e palermitani e poi per il teatro di corte di Lisbona, dove P. si stabilì dal 1752 dopo aver peregrinato in varie città italiane e straniere. La sua produzione si distingue per la elaborazione strumentale, la ricchezza dei mezzi ritmici e armonici, la vigoria drammatica di alcune pagine. P. lasciò anche molte musiche sacre (l'oratorio Il martirio di San Bartolomeo, un Te Deum a otto voci e strumenti, messe ecc.).