Compositore. Studiò forse con A. Steffani. Lavorò quasi sempre in Germania, prima nell'orchestra di corte di Bayreuth, poi a Monaco e a Bruxelles, al servizio del principe elettore di Baviera che nel 1732 lo nominò maestro di cappella. A Bruxelles, ove risiedette dal 1692 al 1699, conobbe l'arte di Lully; da allora l'influenza della musica francese, unendosi agli atteggiamenti della tradizione veneziana, segnò profondamente la sua produzione, destinata in gran parte al teatro. Scrisse ca 25 opere (tra le più felici: Enone, 1708; L'homme endormi, 1712; Griselda , 1723), anche su testi di A. Zeno e di P. Metastasio; numerosi duetti profani con basso continuo, due oratori (La vanità del mondo, Ester) e diversa musica sacra.