Cent'anni di solitudine. Ediz. speciale - Gabriel García Márquez - copertina
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Letteratura: Colombia
Cent'anni di solitudine. Ediz. speciale
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Descrizione


Macondo è un microcosmo sconvolto da cataclismi biblici, devastato dalla follia degli uomini, e scosso da mille piccoli drammi o gioie quotidiani. È la sede di un secolo di vita della famiglia Buendía, che sono insieme i creatori e i distruttori di questo villaggio cui s'arriva attraverso "nebbiose gole, tempi riservati all'oblio, labirinti di delusione". Il romanzo di Gabriel García Márquez, pubblicato nella collana "Narratori" nel 1968 e in "Universale Economica" nel 1973, è riproposto in un'edizione speciale rilegata per i cinquant'anni della casa editrice.

Dettagli

18 marzo 2005
343 p., Rilegato
9788807830099

Valutazioni e recensioni

  • giancarlo
    Odissea sudamericana

    Un grande classico della letteratura mondiale. Letto nel 2003, ma mi è rimasto nel cuore. Romanzo spettacolare e magnifico, dove convivono diverse personalità leggendarie, a partire dal capostipite José Arcadio Buendìa che fondò la città di Macondo, per passare ai tanti personaggi dai nomi molto simili che continuano la dinastia lunga 100 anni: trisnipoti, bisnipoti, figli, figlie e figlie acquisite, ognuno con la propria storia nella casa del villaggio, che è sempre il perno dove accade tutto e dove tutto ritorna, in rivalità, in amore, nell’accettazione del proprio destino che alla fine dei giorni sembra aver girato in tondo, già scritto su fogli difficili da decifrare, ma che poi si scioglieranno, per poi scomparire nel vento. L'ultimo discendente riuscirà a decifrare le misteriose pergamene di Meliquiades. Si rimane come incantati. La storia è sorprendente per la freschezza e per l’intrico delle vicende, che sembrano assolutamente inedite; questo è il “realismo magico” della letteratura di Márquez: molti episodi che hanno il sapore della leggenda, del surreale, ma che sono raccontati con una tale profondità di dettagli da finire per essere perfettamente amalgamati al senso della storia, per rappresentare tutte insieme le diverse sfaccettature dell’animo umano, che è talmente complesso da poter essere contenuto in una sola esistenza.

  •  Sofia

    La storia tormentata della famiglia Buendía raccontata attraverso il realismo magico di Márquez. È formidabile.

  • Mi è sempre piaciuto pensare che gli scultori non creino le statue, ma si limitino a vederle dentro al blocco di marmo grezzo che si trovano davanti. E poi le liberino dal marmo in eccesso. Secondo me lo stesso vale per certi libri che non sono stati scritti dall’autore perché già esistevano ancor prima della nascita dell’uomo, ma che sono stati riportati alla luce come un antico reperto. O come una formula che ha sempre regolato le cose della Natura prima ancora che gli uomini la scoprissero. “Cent’anni di solitudine” è qualcosa di più dell’opera di un singolo uomo; sembra contenere la saggezza di un popolo intero. E’ una Iliade sudamericana, una Odissea colombiana, cioè un libro che racconta un’antica civiltà attraverso la mitologia e la leggenda che non è solo uno sfogo della fantasia ma è metafora e simbolo di qualcosa di più arcano e profondo. Non so esattamente cosa lo renda magico. Forse il linguaggio e lo stile che ci fanno entrare nella rigogliosa foresta pluviale della fantasia umana dove ogni parola è un fiore coloratissimo e ogni paragrafo è una specie vivente mai vista prima? Forse l’amore per la vita in tutte le sue forme, compresa quella estrema della morte che prelude ad un'altra vita? Boh, non so spiegarmelo. E non mi importa.

Conosci l'autore

Foto di Gabriel García Márquez

Gabriel García Márquez

1927, Aracataca - Macondo (Colombia)

Scrittore colombiano Premio Nobel per la Letteratura nel 1982.Come giornalista ha soggiornato in Francia, Messico e Spagna; in Italia è stato allievo del Centro sperimentale di cinematografia. Ha esordito con un breve romanzo, dove più evidente è l’influenza di Faulkner: Foglie morte (La hojarasca, 1955), cui sono seguiti Nessuno scrive al colonnello (El coronel no tiene quién le escriba, 1961); i racconti raccolti ne I funerali della Mamá Grande (Los funerales de la Mamá Grande, 1962), nei quali, soprattutto in quello che dà il titolo al volume, è già tratteggiato il mondo mitico e paradossale del narratore; La mala ora (La mala hora, 1962), altro romanzo, dove si narra una storia spietata di lettere anonime che coinvolge...

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