Avevo già letto "Cronache di un venditore di sangue" di Yu Hua, così quando mi sono trovata davanti questo suo saggio non ho esitato, spinta anche dalla quarta di copertina che suggeriva fosse un saggio sulla Cina odierna dal punto di vista di un nativo. Non proprio: è soprattutto autobiografico, partendo da una parola l'autore racconta episodi della sua vita o delle vite con cui è entrato in contatto, a volte così simili nei "personaggi" e nelle "situazioni" a aneddoti che avrebbe potuto raccontarci un nostro parente più in là con gli anni. Diventa un po' pesante negli ultimi due capitoli, in cui si lancia in un'apologia a proposito di taroccato e intortare che mi è sembrato un "ma sì, siam fatti così", senza che riuscissi a capire il suo punto. Sicuramente una lettura interessante, ma non indispensabile.
La Cina in dieci parole
Un illuminante e coraggioso vademecum del pianeta Cina, articolato in dieci parole chiave - alcune storiche come "popolo" e "rivoluzione", altre di recente creazione, come "taroccato" e "huyou", fregatura - in cui Yu Hua coglie i punti nevralgici di una società malata e svela cosa si nasconda dietro i numeri trionfali di uno sviluppo tanto rapido quanto sbilanciato. Le nostre interpretazioni eurocentriche vanno in frantumi e la Cina diventa, così, leggibile. "La Cina in dieci parole" non è un'invettiva che strizza l'occhio al lettore, ma un canto appassionato delle sofferenze di un popolo, della meschinità degli esseri umani e della loro grandezza. È coraggioso perché racconta lo svuotamento di senso della parola "popolo" del dopo Tian'anmen, l'insospettabile fallimento delle Olimpiadi di Pechino, la tragedia di orde di venditori abusivi, l'orrore delle demolizioni forzate e un paese dove non esistono più leader. Soprattutto, Yu Hua ama raccontare storie, tenere, comiche, esilaranti, terribili, commoventi: migliaia di bambini in un villaggio remoto che ignorano il gioco del calcio, Obama che campeggia sorridente sui cartelloni pubblicitari di un'imitazione del Blackberry, gente che si accalca sulla strada per stringere la mano alla sosia in gonnella di Mao, una coppia di disoccupati che si suicida perché non può comprare una banana al figlio, un bambino che chiede alla polizia di rilasciare i suoi rapitori perché sono troppo poveri...
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2015
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Sara 09 gennaio 2025La Cina di Yu Hua in dieci parole
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Yu Hua, come sempre, sorprende con la sua schiettezza. Racconta di una Cina vera, in 10 parole, ma con mille storie. Di una Cina vulnerabile, imperfetta, dolente, povera, eppure forte, coraggiosa, ricca. Un saggio? Una raccolta di racconti? Un'autobiografia? Nessuno dei tre. Yu Hua fornisce un precisissimo strumento di analisi per una Cina in costante evoluzione. Una base da cui partire per provare a comprendere un paese tanto complesso quanto è grande. Un libro talmente vero che in Cina non è mai stato pubblicato. L'espressione "mi ha aperto un mondo" non è mai stata più calzante. Potessi dare 6 stelle le darei.
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Elisa Garcia-Lopez 12 settembre 2015
Questo breve volume mi ha scoperto un autore che seguirò senza dubbio, per la sua sensibilità e schiettezza nel raccontare la sua Cina. Bellissimo, lo raccomando vivamente.
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