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Sesto film della serie Bond, il più sottovalutato e bistrattato al momento della sua uscita, “Al Servizio Segreto di Sua Maestà” ha avuto negli ultimi anni una completa rivalutazione, fino ad essere considerato da molti fan, uno su tutti Christopher Nolan, come il migliore della serie. E a ragione! Peter Hunt, alla sua prima prova da regista dopo essere stato il montatore dei precedenti episodi, realizza un film secco e asciutto, come i Martini del suo protagonista, privo di fronzoli tecnologici e più concentrato sul lato umano, il tutto potendo contare su una sceneggiatura solida e lineare, che si discosta pochissimo dal romanzo di Fleming (anch’esso, probabilmente, il migliore della serie); un film, però, non per questo meno curato e affascinante, che sa riprendere e valorizzare tutti i temi divenuti ormai classici, e che alla fine risulta avere molte frecce al suo arco: le splendide scenografie invernali, e finanche l’inedita ambientazione natalizia; le adrenaliniche scene d’azione, con un montaggio curato e innovativo; la riuscitissima colonna sonora di John Barry, in cui non possiamo non citare la splendida “We have all the time in the world”, per ironia della sorte l’ultima incisione cantata dal grande Satchmo. Il risultato è un James Bond meno supereroe e più uomo “comune”, a cui Lazenby, alla prima prova d’attore, offre un’interpretazione valida e funzionale, forse non magnetica come Connery, ma più fisica e umana: ottimo nelle scene d’azione, un po’ più impacciato in quelle romantiche, ma proprio per questo perfetto per rendere l’intimo coinvolgimento del protagonista. La visione è assolutamente consigliata! Sotto Natale, poi, assolutamente imperdibile!!
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