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IL FERROVIERE insieme a ROMA CITTÀ APERTA e UMBERTO D. (di De Sica preferisco di gran lunga questo a LADRI DI BICICLETTE) è tra i pilastri del neorealismo italiano. Un film di forti sentimenti e di grande impegno sociale accompagnati da un'eccellente padronanza del mezzo cinematografico, cosa di non poco conto perché spesso tecnica e cuore non sono così ben assemblati. Del resto Germi era un grandissimo sceneggiatore (tra i migliori che abbiamo avuto), attore e regista che di certo non strizzava l'occhio al consenso popolare anche se il film ha avuto un successo di pubblico più che di critica, spesso condizionata dai poteri forti (ricordiamoci delle censure politiche imposte proprio su UMBERTO D.) ossia da quel sistema che qui viene fortemente attaccato. Ma IL FERROVIERE è soprattutto un'opera pregna di sentimenti dove è l'occhio intelligente e sensibile del bambino protagonista (Edoardo Nevola è semplicemente eccezionale) a condurci, raccontandoci questa travagliata storia famigliare attraverso il suo cuore che alla fine si unirà inevitabilmente al nostro...
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