Una commedia sicuramente ironica ma che tocca argomenti e situazioni di vita reale, per riassumere con una sola parola direi: coinvolgente
Come un gatto in tangenziale (Blu-ray)
«Benvenuta commedia sociale.» – la Stampa
«Albanese e Cortellesi la tempesta è perfetta.» – Il Messaggero
Il film racconta di una storia d’amore tra una ragazza benestante e un giovane di borgata. Le due famiglie dovranno imparare ad andare oltre le differenze sociali per amore dei loro figli, senza dimenticare la comicità e i toni leggeri.-
Regia:
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Interpreti:
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Paese:Italia
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Produzione:Warner, 2018
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Distribuzione:Terminal Video
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Durata:100 min
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Lingua audio:Italiano (DTS HD 5.1)
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Lingua sottotitoli:Italiano per non udenti
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Formato Schermo:2,35:1 Wide Screen
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Fede 11 gennaio 2025Oltre il lato comico
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S19 16 ottobre 2024Recensione
Bel film lo consiglio
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Ciro Andreotti 02 luglio 2018
“Quanto potrà durare un gatto se abbandonato in tangenziale?” Da questo semplice assioma prende il via la pellicola di Riccardo Milani che per la seconda volta dirige il duo Cortellesi – Albanese a nemmeno un anno distanza dalla commedia Mamma o Papà?, se in quel caso era il mondo delle coppie in crisi a essere preso in esame, questa volta i due dovranno scontrarsi con le proprie certezze nei confronti del mondo altrui. Da un lato c’è Monica, nata e cresciuta a Bastogi, periferia della capitale fra le più degradate, con un lavoro da cuoca nella mensa di un ricovero, una coppia di sorelle gemelle che vive con lei e con il vizio di rubare tutto quello che capita loro a tiro e un marito da tre anni in prigione per tentato omicidio. Dall’altro lato Giovanni è un radical chic, divorziato, che abita in un palazzo del centro di Roma e che da sempre instilla il concetto di eguaglianza nella testa di sua figlia Agnese e che da membro di una think tank cerca anche di ottenere dei finanziamenti dal parlamento europeo per il recupero delle periferie della penisola. I due si scontreranno quando Alessio, figlio di Monica, e Agnese inizieranno a frequentarsi, il che creerà un grande subbuglio nelle rispettive convinzioni dei loro genitori: l’uno aperto, a meno che non sia coinvolta la figlia, e l’altra certa dell’auto determinismo nel quale da sempre versa la sua vita. I personaggi di Albanese e della Cortellesi sono stereotipati e al tempo stesso specchio di un Italia che non risulta essere parodia di se stessa, e se da un lato la pellicola tratta le evidenti difficoltà alla gestione del mondo degli adolescenti, da parte di quello dei genitori, dall’altro riguarda il difficile tema dell’accoglienza, scadendo in alcuni stereotipi ma al tempo stesso facendosi assistere da un ritmo incalzante, privo di pause, con spunti di riflessione nei confronti della teorica disponibilità a chi è differente da noi, anche se residente nella nostra città e quindi senza che ci si debba spostare a migliaia di chilometri di distanza. Una commedia delicata, e un film fra i migliori di questa stagione, capace di fare sorridere delle nostre granitiche certezze e da vedere se amate le periferie (degradate) della capitale.
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