Il libro non mi è piaciuto. Troppe parole volgari, trama inconsistente e molto noioso.
Il confine di Bonetti
Come abbiamo perso di vista i sogni di quando eravamo giovani? Qual è il confine tra adolescenza e vita adulta, tra possibilità e rimpianto, tra successo e tradimento? E quando è troppo tardi per capirlo?
Un’ultima notte da leoni con gli amici di sempre, una soltanto. Cosa può esserci di male? E invece il notaio Rainò, facoltoso borghese romano, si ritrova in cella, e poi davanti a un magistrato. E la verità viene fuori. Non solo il racconto della folle serata in cui è naufragata la reunion, ma, come un fiume in piena, la confessione di una vita, delle avventure di un ragazzo e della sua generazione. Con al centro di tutto lui, il grande amico che ce l’ha fatta, Marco Bonetti, attualmente compagno di carcere… Per la prima volta Giovanni Floris racconta la realtà con gli strumenti del narratore, mescolando ricordi e finzione. La storia del notaio Rainò e Bonetti è la storia di Giovanni e dei suoi amici, i ragazzi degli anni ottanta: quelli del riflusso, della televisione commerciale, del pentapartito, del crollo delle ideologie mondiali. Ma anche quelli, forse gli ultimi, che hanno vissuto l’adolescenza come un periodo magico e pieno di possibilità, con l’idea di potercela fare, contando solo sulle proprie forze. “Il Moncler d’inverno, i jeans sopra la caviglia, magari senza orlo, arrotolati sopra le Superga. Le Clarks. Le cinture del Charro, i costumi Port Cros. Le camicie coi disegni cachemire (con le melanzane, si diceva). Il montone, la giacca color cammello. Le espadrillas, le Nike Air Pump, le Timberland, stivaletto o da barca, e quelle giacche incerate… Lunghe… Come cacchio si chiamavano…Le Henry Lloyd.” Operazione nostalgia? Non solo. Floris si rivela narratore coinvolgente, capace di raccontare, con grande felicità di scrittura e divertimento vero, una storia universale: un percorso di formazione illuminato da una grande amicizia maschile, tra catastrofi sentimentali e bravate al limite del decoro, vacanze sbagliate e meravigliose e giri in motorino nel gelo di una Roma povera e amata.
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Anno edizione:2014
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ANNA LUISA FERRARI 03 giugno 2014
INTERESSANTE PER UNA ANALISI DI UN PERIODO ANCORA VICINO MA VISSUTO
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mi sono annoiata, non l'ho ancora finito e non so se lo farò. non mi piace questa sorta di flash back (in questo libro) e neppure lo stile è di mio gradimento. Delusa, quindi è costato troppo!
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