Potreste mai immaginarlo con la ramazza in mano per le strade di Zlin, la sua città natale, o con la pala mentre scava buche per fissare i pali dei telegrafi?La risposta è alquanto ovvia e per chi l'ha conosciuto per le sue imprese del tutto scontata. Non è possibile pensare al grande Emil Zatopek in altri esercizi se non quelli estremi e fisici a cui si sottoponeva da inimitabile corridore. Un uomo che conosciuta la sofferenza in gioventù, la ripetitività del lavoro in fabbrica, scopre nella corsa la missione della sua vita. Si dedica ad essa con minuziosa dedizione. Affina i tradizionali metodi di allenamento e li traduce nel suo stile inimitabile. 5, 10 mila metri non sono nulla per quel ragazzo che mentre corre ciondola il biondo testone. E allora dai con la maratona e anche lì vincente, come sempre. Helsinki scolpisce il suo nome nella storia. 5 e 10 mila metri e per finire a distanza di pochi giorni i 42,195 km della maratona. Un solo nome si sente gridare dal pubblico nelle arene internazionali. Emil Zatopek, il più grande. Come poter pensare quindi a Lui in altri luoghi e situazioni diversi da quelli legati al mondo dell'atletica. La storia ci riserva strane sorprese e ad Emil il destino non riserva quegli onori degni di un immenso campione. Il regime ceco non sopporta il suo appoggio alla Primavera di Praga e così non diventa impossibile immaginarlo con quella ramazza in mano o a scavare buche per pali. Un piccolo grande racconto per scoprire il grande Emil.
Correre
Quando nello stadio di Berlino, ai campionati delle Forze alleate, scorgono dietro il cartello Czechoslovakia un solo atleta male in arnese, tutti si sbellicano dalle risate. E quando quell'atleta, che storditamente non si è accorto della convocazione, attraversa lo stadio come uno sprinter decerebrato urlando e agitando le braccia, i giornalisti estraggono avidi i taccuini. Ma poi, quando nei cinquemila, pur avendo già un giro di vantaggio, non smette di accelerare e taglia il traguardo in solitudine, ottantamila persone in delirio scattano in piedi. Il nome di quel ceco alto, biondo e che sorride sempre non lo dimenticheranno più: Emil Zatopek. La sua aria mite e gentile è una trappola: dacché, apprendista nello stabilimento Bata di Zlin, ha scoperto che correre gli piace, nessuno l'ha più fermato. Il fatto è che vuole sempre capire fin dove può arrivare. Dello stile se ne frega: ignaro dei canoni accademici, corre come uno sterratore, il volto deformato da un rictus. È, semplicemente, un motore eccezionale sul quale ci si sia scordati di montare la carrozzeria. Ai Giochi olimpici di Londra e poi a Helsinki Emil varca le possibilità umane, diventa invincibile. Nessuno può fermarlo: neppure il regime cecoslovacco, che comincia a chiedersi se un grande sportivo popolare non sia una forma di individualismo borghese.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2014
-
Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
WILLIAMS MESSINA 24 settembre 2010
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it