Che amarezza! Che occasione gettata al vento! Il romanzo avrebbe potuto rivelarsi molto interessante, narrando della giovane bambinaia fiorentina Emilia Luti, “editor segreta di Alessandro Manzoni”. Credo che sia meritevole il tentativo di mettere in luce la figura di Emilia Luti, da sempre nascosta nella storia della letteratura. Purtroppo, però, questa impresa rimane vana, in quanto il potenziale che la storia poteva avere in partenza è rimasto incompiuto. La storia è di una noia mortale! Mio malgrado, devo ammettere che solo le prime pagine risultano avvincenti; poco oltre le 50-70 pagine il libro si arena. Innanzitutto, i personaggi sono per lo più insopportabili: sono incoerenti con sé stessi, eccessivamente buoni a tratti, crudeli subito dopo. In aggiunta, i dialoghi sono caotici, tanto che, di sovente, non si riesce a rintracciare subito il “parlante”: c’è bisogno di ritornare indietro e cercare di ricostruire la situazione. I capitoli iniziano in medias res, ma il problema risiede nel fatto che la ricostruzione della situazione non è mai immediata: il tutto risulta disordinato e poco intuitivo, difficoltoso per il lettore. In seguito, la storia d’amore che potrebbe risollevare le sorti del romanzo – almeno in parte – è fatta sospirare al lettore e rimane piuttosto deludente nel finale. Proseguendo, la correzione de “I Promessi Sposi” è davvero tediante: la correzione parola per parola potrebbe essere interessante nelle fasi iniziali, ma alla fine rimane troppo pedante, probabilmente affrontata in maniera troppo canonica, poco narrativa. Per concludere, mi piacerebbe spendere due parole anche per la figura di Manzoni. Non ho apprezzato come è stato descritto: sembra un “inetto” del romanzo novecentesco. Sul suo conto vengono ripetute sempre le stesse tre informazioni, la solita “autoflagellazione”. Davvero insostenibile. Con immenso dispiacere, devo ammettere che non consiglierei assolutamente questo romanzo.
La correttrice
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Firenze 1838. Emilia Luti lavora come bambinaia e aiutante di biblioteca al Gabinetto letterario di casa Viesseux. Quando Massimo d'Azeglio, genero di Alessandro Manzoni, la incontra, rimane colpito dai suoi modi schietti e dal suo fiorentino purissimo e le propone di seguirlo a Milano per occuparsi della figlia. E così Emilia conosce anche Manzoni, già autore di successo dei Promessi sposi, che però è deciso a riscrivere in una lingua più vicina al fiorentino, capace di parlare a tutti. I due finiranno per rileggere e correggere insieme l'intero romanzo, e tra loro nascerà una straordinaria amicizia.
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Autore:
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Anno edizione:2025
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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L.C. 06 luglio 2025
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Teresa 23 agosto 2024La correttrice
Romanzo ben scritto, interessante ma non appassionante.
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ElliePa 18 aprile 2024Un'occasione mancata
Questo libro avrebbe avuto le carte in regola per essere interessante: l'autrice ha dello stile, la trama sarebbe potuta anche essere intrigante, ma non decolla, non riesce ad essere avvincente. Ho trovato difficoltà ad appassionarmi. Un'occasione mancata...
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