Il cuore è uno zingaro

Leggero, piacevole per un momento di relax.

Primo elemento che colpisce di questo romanzo è, senza dubbio, l’ambientazione. Diciamocelo, siamo tutti abituati ad associare le opere di questo autore alla bella Polignano, quindi ritrovarsi inaspettatamente in montagna è un “trauma” per chi legge oltre che per il maresciallo Clemente. Altro elemento che colpisce è l’ironia con la quale l’autore farcisce la sua narrazione soprattutto quando parla delle vecchie glorie musicali, portate alle luci della ribalta in maniera semicasuale e poi incredibilmente sparite dal panorama. Sono moltissimi i riferimenti al panorama musicale degli anni ’80 spesso confrontato con il fenomeno dell’attualissimo TikTok. I personaggi sono presentati tutti in chiave ironica, sono moltissimi gli sketch di cui si rendono protagonisti, spesso incentrati sulle differenze Nord-Sud. L’intreccio ruota attraverso al cantante e alle ultime persone che lo hanno visto vivo durante la festa privata da lui organizzata in villa dopo l’esibizione. Ognuno di essi ha un valido motivo per ucciderlo. Il maresciallo è colui che è chiamato a muovere le redini dell’azione e lo fa con il solito senso del dovere che lo contraddistingue, interroga tutti i sospettati, fa domande, trae conclusioni e alimenta ipotesi (a volte aiutato dalla fortuna) per fare bella figura. Lo stile della prosa è semplice e fluido con un ritmo narrativo rapido che trascina subito il lettore, il quale si è divertito a fare le sue supposizioni, verso il finale. Un romanzo leggero e piacevole. Una lettura non impegnativa, ideale per concedersi un momento di relax.

Appassionante e leggero, si legge piacevolmente e ti coinvolge.