Questo piccolo saggio in quanto a numero di pagine, in tutto 132, risulta essere in realtà di una 'vastità' sbalorditiva. Infatti 'vasto' è il numero dei testi che ne corredano la bibliografia (ne abbiamo contati 184) e che rappresentano una vera miniera d'oro per chi ha interesse ad approfondire gli argomenti trattati. 'Vasto' è anche il numero di idee che sono affrontate in relazione alle tematiche oggetto del saggio. Ed ancora 'vasto' è il numero di spunti di riflessione che Padre Spadaro propone al suo lettori. Il saggio si apre con una breve descrizione delle 'nuove tecnologie' ed il rapporto che hanno con la fede. Quindi si passa al rapporto fra Chiesa e l'ambiente che la tecnologia crea attorno all'uomo, per giungere, attraverso una interessante analisi del rapporto fra "Etica hacker e visione cristiana" (così il titolo del capitolo), al rapporto fra tecnologia, liturgia e sacramenti. Il capitolo conclusivo, attraverso una breve analisi del pensiero di Pierre Levy e di Pierre Teilhard de Chardin, si pone come un trampolino di lancio aperto verso le riflessioni che catapulteranno il lettore verso il possibile futuro che ci attende. Un libro che si lascia leggere docilmente, ma che risulta essere in realtà altamente aggressivo verso la nostra mente, perchè stimola la riflessione filosofica, etica, teologica ed escatologica in chiave contemporanea!
Cyberteologia. Pensare il cristianesimo al tempo della rete
Motori di ricerca, smartphone, applicazioni, social network: le recenti tecnologie digitali sono entrate prepotentemente nella nostra vita quotidiana. Ma non solo come strumenti esterni, da usare per semplificare la comunicazione e il rapporto con il mondo: esse piuttosto disegnano uno spazio antropologico nuovo che sta cambiando il nostro modo di pensare, di conoscere la realtà e di intrattenere le relazioni umane. A questo punto, la domanda che Antonio Spadaro si pone e ci pone è: la rivoluzione digitale tocca in qualche modo la fede? Non si deve forse cominciare a riflettere su come il cristianesimo deve pensarsi e dirsi in questo nuovo paesaggio umano? Forse, egli risponde, è giunto il momento di considerare la possibilità di una 'cyberteologia', intesa come intelligenza della fede (intellectus fidei) al tempo della rete. Non si tratta però, semplicemente, di cercare nella rete nuovi strumenti per l'evangelizzazione o di intraprendere una riflessione sociologica sulla religiosità in internet. Si tratta piuttosto, e qui sta la pionieristica novità di Spadaro, di trovare i punti di contatto e di feconda interazione tra la rete e il pensiero cristiano. La logica della rete, con le sue potenti metafore, offre spunti inediti alla nostra capacità di parlare di comunione, di dono, di trascendenza. E, dal canto suo, il pensiero teologico può aiutare l'uomo in rete a trovare nuovi sentieri nel suo cammino verso Dio.
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Anno edizione:2011
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