De rerum natura. Testo latino a fronte - Tito Lucrezio Caro - copertina
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Letteratura: Italia
De rerum natura. Testo latino a fronte
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Descrizione


Scomparso per secoli dalle biblioteche di letterati e sapienti ostili alle tesi epicuree, e riscoperto solo in pieno Rinascimento grazie a un umanista che ne rinvenne una copia in un monastero tedesco, il "De rerum natura", poema filosofico in esametri composto da Lucrezio nel I secolo d.C, è un unicum nella storia della letteratura e del pensiero antico. Si compone di tre coppie di libri che hanno per argomento la fisica - il molteplice aggregarsi degli atomi, in un ciclo infinito di nascita e di distruzione - la natura e il cosmo. Ispirato alla tradizione greca di poemi didascalici oggi andati perduti, il "De rerum natura" è al contempo un'opera letteraria ricca d'immagini evocative, invenzioni linguistiche, picchi lirici e passaggi avvincenti quali la celebre fenomenologia dell'amore e la toccante descrizione della peste di Atene. Il capolavoro di Lucrezio è anche un viaggio iniziatico attraverso gli insegnamenti del maestro Epicuro. Solo conoscendo i principi che regolano la natura e l'uomo, infatti, il saggio potrà raggiungere l'unico traguardo davvero ambito: la prospettiva di prezioso distacco da cui contemplare le cose, libero dai travagli di ogni giorno, con la gioia e il sollievo dell'uomo salvo sulla riva che fissa lo sguardo sul mare in tempesta.

Dettagli

20 giugno 2017
503 p., Brossura
9788851151713

Valutazioni e recensioni

  • simoneabbafati
    la natura secondo i Romani

    Benché l’argomento sia la filosofia d'Epicuro (il titolo traduce alla lettera l’opera più importante del filosofo, Περὶ ϕύσεως), si tratta di un poema in esametri scritto dal poeta latino Lucrezio che divulga, in lingua latina, il pensiero del filosofo greco. La penetrazione dell’epicureismo a Roma era stata da sempre ostacolata dalla classe dirigente romana in quanto la dottrina conteneva elementi ritenuti potenzialmente pericolosi per la res publica e il mos maiorum: da un lato, predicava la ricerca del piacere e della tranquillità, distogliendo i cittadini dall’impegno politico e militare, dall’altro negava l’intervento degli dei negli affari umani, corrodendo la religione ufficiale che la classe dirigente romana usava come strumento di potere. Il De rerum natura si articola in 6 libri divisi in tre gruppi, che illustrano i fenomeni della natura dalle dimensioni più piccole passando progressivamente a quelle maggiori: si parte dagli atomi (libri I-II) per arrivare al mondo umano (III-IV) e infine ai fenomeni cosmici (V-VI). L’opera probabilmente non ha ricevuto un’ultima revisione da parte dell’autore, come dimostrano alcune ripetizioni di versi e qualche incongruenza, e probabilmente, manca anche il suo finale (che, come annunciato da Lucrezio stesso nel V libro, avrebbe dovuto essere la descrizione delle sedi beate degli dei). Invece, il poema si conclude con il terrificante quadro della peste di Atene nel 430 a.C., già narrata dallo storico Tucidide, con la quale l’opera si chiude bruscamente. Il poema ha una rigorosa struttura argomentativa: trai i procedimenti dimostrativi Lucrezio non trascura l’uso del sillogismo, strumento principe dell’argomentazione filosofica, ma anche la dimostrazione per assurdo della falsità di tesi o possibili obiezioni. Utilizza spesso la figura retorica dell’analogia, grazie alla quale tenta di ricondurre al noto ciò che è troppo lontano o piccolo per essere osservato direttamente, come i fenomeni astronomici o la teoria atomica.

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Tito Lucrezio Caro

(99? a.C. - 55? a.C.) poeta latino.Lucrezio nel mondo latino Le notizie che abbiamo di lui sono manchevoli e incerte. Ignoto è il luogo di nascita. Forse era campano; ma la sua formazione deve essere avvenuta a Roma, dove visse e, probabilmente, conobbe i neoteroi. È singolare che di lui si parlasse ben poco. Cicerone, che pubblicò il suo poema, lo nomina appena in una lettera privata; lo ricorda, lodandolo, Cornelio Nepote; ne tacciono Virgilio e Orazio, che pure avrebbero avuto motivo di citarlo. Fra tanti silenzi emerge questa notizia di Girolamo: per un filtro d’amore procuratogli da una donna sarebbe diventato pazzo, e nei periodi di lucidità avrebbe scritto la sua opera prima di suicidarsi. Oggi, gli storici e i critici oscillano tra l’accettazione di questa sorprendente notizia e il...

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