Un classico
Dedalus. Un ritratto dell’artista da giovane
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Pubblicato a puntate dal febbraio del 1914 e uscito in volume nel dicembre del 1916, Dedalus. Un ritratto dell’artista da giovane è, insieme all’Ulisse che lo seguirà a distanza di qualche anno, un vero e proprio ritratto dell’autore irlandese. Come scrive Enrico Terrinoni nella prefazione, il protagonista, Stephen Dedalus, è infatti il «principale avatar letterario di Joyce». Lo scrittore aveva già usato questo nome per firmare i suoi racconti, ma «l’appellativo dal sapore mitologico non era per lui solo un nom de plume, era la sua stessa identità». Proprio come il celebre architetto di Cnosso, Joyce/Dedalus tenta di fuggire da un labirinto rappresentato per lui dalla famiglia, dall’infanzia, dalla sua patria – l’Irlanda –, dalla religione e dalla Chiesa: un labirinto che imprigiona il suo animo di artista, che in questo romanzo di formazione si risveglia in tutta la sua sensibilità e irruenza. Merita però qualche parola anche l’autore della traduzione che qui riproponiamo: Cesare Pavese, legato allo scrittore irlandese – come scrive sempre Terrinoni – da una «strana sincronicità» e da «un beffardo attraversarsi di destini». Una traduzione, quella del Dedalus, che contribuì alla sua maturazione letteraria, tanto da poter essere considerata «una parte integrante del canone di Pavese stesso». Prefazione di Enrico Terrinoni.
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Anno edizione:2021
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VITTORIO MONTANARI 13 novembre 2020
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Ivan Proietti 23 maggio 2020
A metà strada tra Dubliners e l’Ulisse, DEDALUS rappresenta l’ascesa letteraria di uno dei più importanti ed innovativi scrittori del Novecento. In questo libro è riportata, con immensa eleganza e raffinatezza poetica, l’infanzia e la giovinezza di Stephen Dedalus (alter ego di Joyce), un giovane irlandese con aspirazioni letterarie e con una voglia irrefrenabile di fuggire dalla sua patria verso territori più aperti, artisticamente (e non).
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Alessandra Maria Impagnatiello 05 maggio 2016
Malgrado si tratti di una delle opere più significative e innovative del XX secolo, la descrizione minuziosa della vita quotidiana del protagonista rende il romanzo lento e pesante, tanto da far risultare sgradevole il personaggio principale. Il romanzo, infatti, segue lo sviluppo intellettuale, morale e sessuale di Stephen Dedalus, dall'infanzia all'età adulta, fino al risveglio dell'artista che c'è in lui. La personalità di Stephen è plasmata dalla storia e dalla politica dell'Irlanda della fine del XIX secolo, dal Cattolicesimo, e dalla cultura, dalla lingua e dall'arte con cui il protagonista viene a contatto. La vita di Stephen non è altro che lo specchio di quella dello stesso Joyce ed è per questo che risulta sorprendentemente realistica ma, allo stesso tempo, la ricchezza di particolari rende il romanzo lento e, nel complesso, noioso.
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