Dio di illusioni

Scorrevole, un thriller particolare con i personaggi particolari ma che adorerete

Ho iniziato a leggere questo libro a scatola chiusa. Non conoscevo per niente la storia, né ne avevo sentito parlare. Lo avevo solo visto menzionato qui e là e null’altro. Mi intrigava in qualche modo il riassunto di promozione della storia. E francamente penso che possa bastare quello per tutto il resto della storia, che non evolve e non propone nessun sentiero di narrazione. I personaggi sono statici, marmorizzati. La voce narrante è per lo più ignara di ciò che succede intorno a lui. Il problema è che quando si snocciolano i fatti, continuano a essere incompleti, confusi e confondenti. La scrittura è ricca, raffinata, molto piacevole, fresca organza su un pezzo di stoffa inutilizzato. Non basta questa a nascondere il silenzio di ciò che non succede.

Una delle letture migliori del 2024 (e forse in assoluto nella mia “carriera” da lettrice). Mi aspettavo tanto, ma non così tanto, soprattutto a causa delle numerose recensioni di lettori non convinti riguardo a questo libro; io, invece, posso dire di esserne stata completamente soddisfatta. Iniziamo con lo stile: chiaro ma elaborato, elegante ed in grado di dare spazio sia ai dialoghi sia alle descrizioni di personaggi, ambienti ed azioni. Già dalle prime pagine si riesce ad intravedere come all’interno della storia ci sia già qualcosa di malsano, il che rende la storia ipnotica già all’inizio; inoltre non ho mai trovato un singolo punto morto. Il fatto che certi eventi siano assolutamente degradati sembra sentito e risentito, ma in questo libro c’è qualcosa di diverso: infatti lo stile freddissimo adottato dalla Tartt, che rispecchia i pensieri distaccati dei vari ragazzi, non giudica in nessun modo le loro azioni terribili, ma, anzi, le fa quasi sembrare normali, in modo da amplificare ancora di più le dissonanze presenti nel romanzo. Inoltre il lettore è trascinato all’interno delle colpe e dei vizi dei ragazzi, tanto da sentirsi in colpa, un pazzo o entrambe le cose. I personaggi sono ambigui: allo stesso tempo passivi e fin troppo attivi, umani e mostruosi, tridimensionali e non ben definiti. Questo è stato ritenuto da molte persone un lato negativo, ma per me è un plus perché ancora, a libro terminato, mi interrogo su vari fattori e vari collegamenti immaginari tra i vari personaggi e le loro azioni.