L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2012
Anno edizione:
Anno edizione: 2013
Promo attive (0)
A volte succede che gli scrittori che abbiano dato una buona prova di sé in un genere letterario, subiscano la condanna di dover essere sempre misurati, in qualsiasi altra prova, con i parametri di quel genere che ha dato loro il successo. Accade, dunque, che se appena si discostano da quella traccia, vengano bistrattati in primo luogo dagli affezionati lettori che sono subito pronti a pugnalarli perché non si sono attenuti ad un canone personale già stabilito ed ampiamente esplorato. Insomma, il lettore medio desidera la ripetizione che è sempre consolatoria, ma non vuole mai cimentarsi con la creatività innovativa che richiede uno sforzo di adattamento. Per loro l'innovazione deve consistere soltanto nell'introduzione di nuovi elementi su di un canovaccio che deve sempre rimanere sostanzialmente identico. Il lettore medio è pigro, sotto questo profilo. Mi viene da pensare alla disapprovazione scandalizzata che suscitò Bob Dylan nei suoi fan quando decise di passare dal folk al rock e a quanto tempo fu necessario perché i suoi aficionados si adattassero al cambiamento e all'idea che il loro idolo potesse "evolversi". E, se i lettori fedeli leggono un'opera che non riconoscono come tipica del loro scrittore preferito, quasi automaticamente vanno a ricercare delle similitudini con altri scrittori: come se l'accostamento con altri conosciuti potesse essere rassicurante, ancora una volta. Questo piccolo romanzo di Carrisi mi è piaciuto proprio perché, rispetto ai precedenti, contiene questi aspetti innovativi con un forte slittamento verso la storia mistery (c'è il riferimento al "fantasma del Titanic"), intrisa di elementi poetici e di intense riflessioni sul vivere e sul morire. C'è da fare qualche accostamento con le opere di Baricco o anche con lo stile di Zafon, ma in ogni caso rimane un'opera sui generis che va goduta così com'è. Non sarei troppo severo con Carrisi per aver tentato di percorrere una strada diversa... semmai benevolo ed incoraggiante.
Donato Carrisi è un ammaliatore...un oratore ipnotico...lui è Guzman..."come un artigiano, Guzman cesellava frasi,sceglieva sinonimi,modificava ritmo e musicalità"..."come un moderno Omero, sono un apolide condannato a un continuo vagabondare per portare agli uomini il conforto dell'immaginazione"...leggetelo,non ve ne pentirete...
Recensioni
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore