Ho apprezzato molto "Dove sei, mondo bello" di Sally Rooney. L'autrice riesce, come sempre, a tratteggiare in modo profondo e realistico i personaggi rendendoli vivi e credibili. Le dinamiche tra di loro sono intense e ben costruite e questo è sicuramente l'aspetto che più mi ha colpita. Tuttavia, in alcuni punti ho trovato la narrazione un po’ prolissa, con riflessioni che rallentano il ritmo della storia.
Dove sei, mondo bello
Alice ha scritto due romanzi di enorme successo, ma per trovare compagnia deve andare su Tinder. Eileen lavora per una rivista letteraria, però non ci paga l'affitto. Simon ama da sempre la stessa donna, ma da sempre ne frequenta altre. Felix passa in birreria il tempo libero dal lavoro di magazziniere, ma la sua è una fuga. Alice, Eileen, Simon e Felix si parlano, si fraintendono, si deludono e si amano e, mentre attraversano il cerchio di fuoco dei trent'anni, si chiedono se esista davvero, al di là, ancora, un mondo bello in cui sperare.
«"Dove sei, mondo bello" è il miglior romanzo di Rooney, fino ad ora» – The New York Times
«Incalzante. Il dialogo non perde un colpo e la prosa incendia la pagina» – Anne Enright, The Guardian
«Mi ha sempre affascinato la conversazione come aspetto essenziale delle nostre relazioni. Nei legami affettivi, nelle storie d'amore, gran parte del tempo consiste nel parlare.» – Sally Rooney, intervista a Robinson - la Repubblica
«"Dove sei, mondo bello" non si basa tanto sul dipanarsi della trama ma cattura un’istantanea – fredda e vibrante – di una generazione perduta, che cerca di andare avanti giorno per giorno senza fare troppi piani a lungo termine.» – Maremosso
In un bar di un paesino irlandese sulle coste dell'Atlantico una giovane donna aspetta un uomo che ancora non conosce. Lei si chiama Alice e di mestiere scrive romanzi. «E ci fai dei soldi, giusto?» le chiede lui, il suo Tinder date, poco piú tardi. Si chiama Felix e con la letteratura non ha niente a che fare; per vivere sposta merci in un magazzino gelido. Il loro primo incontro è un completo flop, eppure Alice, reduce da un crollo psicologico, lo invita ad accompagnarla nel suo prossimo tour promozionale a Roma. Dei soldi Felix non dovrà preoccuparsi, ci penserà lei, con i proventi di un lavoro che giudica «moralmente e politicamente inutile», il solo che voglia fare. Frattanto a Dublino la sua amica Eileen, come lei ventinovenne, per pochi spiccioli sistema la punteggiatura di articoli non suoi per una rivista letteraria su cui un tempo ha pubblicato un unico pezzo degno di nota, e per il resto scorre le pagine social dell'uomo che l'ha lasciata e cerca di rimettere insieme i cocci di ambizioni e speranze dimezzate mentre, ai margini del suo scontento, Simon, un consulente politico bellissimo e cristianamente promiscuo, chiede di essere guardato. Con Alice Eileen condivide la sensazione che «ci troviamo nell'ultima stanza illuminata prima delle tenebre, testimoni di qualcosa». Le vivide mail che le due donne si scambiano affrontano i temi della contemporaneità minacciata, dal contrasto fra la società dei consumi e la miseria della moltitudine al crollo della civiltà nella tarda Età del bronzo, dalla perdita del senso del bello con l'avvento della plastica agli effetti corrosivi della fama sulla cultura. Ma, mescolato all'armamentario pubblico dell'impianto intellettuale millennial, si fa strada proditoriamente, quasi felicemente, l'urgenza del privato desiderio. «Ecco che nel bel mezzo di tutto, con il mondo messo com'è, l'umanità sull'orlo dell'estinzione, io mi ritrovo qui a scriverti un'altra mail a proposito di sesso e amicizia. C'è altro per cui valga la pena vivere?» domanda Alice. Ci sono i corpi, in questa dimensione, ci sono il dissacrante, anti-cliché Felix, e l'accogliente, inarrivabile Simon, c'è perfino l'illusione di una comunione vivifica che sappia sciogliere i solipsismi. «E di cosa parlano, i tuoi libri?» vuole sapere Felix da Alice al loro primo incontro. «Oh, non so, disse lei. Delle persone».
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Anno edizione:2022
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Laura 14 agosto 2025
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Elena 02 agosto 2025Che schifo avere trent'anni: però quanto è bello avere paura
"Che schifo avere trent'anni: però quanto è bello avere paura", descriverei la storia di questo libro con questa citazione, un po' modificata, dei ComaCose. Il libro racconta le vicende di 4 ragazzi alla soglia dei loro 30 anni che si confrontano con la paura del futuro, rapporti difficili con i familiari, perdite, depressione, amore e amicizia. Durante la lettura ho alternato momenti in cui mi sono sentita vicina ai sentimenti provati dai personaggi, a momenti in cui alcune delle riflessioni tra le due protagoniste, durante i loro scambi via mail, mi sono sembrate un po' noiose e macchinose. É il primo libro di Sally Rooney che leggo: ero consapevole che l'autrice non usasse il discorso virgolettato ma in certi momenti l'ho trovato un po' fastidioso. Nel complesso un libro carino che consiglierei a chi, come me, si trova nella fase di vita dei "giovani adulti": grandi abbastanza da lavorare ed essere indipendenti ma ancora confusi su quale sia la strada per la felicità.
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Leggoxsalvarmi 10 gennaio 2025Rappresenta una generazione precaria ovunque
Un romanzo intenso e riflessivo che segue la vita di quattro amici mentre affrontano le sfide dell'amore, dell'amicizia e della politica. Rooney ha uno stile realistico e crudo, con una grande capacità di descrivere le complessità delle relazioni umane.
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