(Nancy 1822 - Champrosay 1896) e Jules de (Parigi 1830-70) scrittori francesi. Venuti in possesso, alla morte del padre, di una notevole eredità, i due fratelli poterono dedicarsi completamente alle lettere. Collezionisti d’arte del Settecento e di disegni giapponesi, buoni pittori dilettanti, lavorarono sempre in affettuosa collaborazione fino alla morte di Jules, il più giovane dei due. Intrapresero, con passione e spirito di ricerca archivistica, studi sul secolo dei lumi, ma i risultati furono in parte deludenti: nei loro libri di storia settecentesca, la nostalgia per la vita artistica, galante e di corte prevale sul senso storico, lo scrupolo dell’evocazione ambientale sulla prospettiva delle idee. Della loro vasta produzione narrativa ricordiamo: Suor Filomena (Soeur Philomène, 1861), una storia d’ospedale, che ha come protagonisti un medico e una suora: Renée Mauperin (1864), che evoca la vicenda di due fratelli; Germinie Lacerteux (1865), studio minuto delle ossessioni sessuali di una domestica, con una prefazione che sarà fondamentale per la definizione della teoria naturalista del romanzo; Manette Salomon (1867), che ritrae il mondo degli artisti; Madame Gervaisais (1869), che descrive un rapimento mistico. Morto Jules, Edmond rievocò, in una narrazione patetica (I fratelli Zemganno, Les frères Zemganno, 1879), la loro personale vicenda, simboleggiata dalla storia di due acrobati. Teorici del romanzo naturalistico, i G. sono ossessionati dallo zelo di «fare il vero», dall’ideale-feticcio del «documento umano»: tendono a trascurare l’intreccio a favore dell’ambiente; la vita, nei loro libri, è colta con scrupolo fotografico, e con un gusto della sensazione visiva che li avvicina all’impressionismo.Ma l’opera che assicura ai G. un posto importante nella storia della cultura francese del secondo Ottocento sono i volumi del Diario (Journal), di cui i primi tre scritti in collaborazione, gli altri da Edmond che continuò da solo l’impresa. È una miniera di figure, ritratti, aneddoti, impressioni della vita parigina durante il secondo impero e la repubblica seguita al disastro di Sedan. Vi compaiono tutti i protagonisti del mondo intellettuale del tempo: da Sainte-Beuve, a Flaubert, da Renan a Zola. La parte del Diario (9 voll., 1887-96; l’ed. integrale in 25 voll. uscì nel 1956) che fu pubblicata durante la vita di Edmond suscitò aspre polemiche. Scrittori seri come Taine negarono l’esattezza delle conversazioni riportate. Non si può tuttavia disconoscere all’opera un preciso valore di testimonianza, anche se continuamente minacciato dalle manie, dalle impuntature e dalle nevrosi dei diaristi. Nel 1896, poco prima di morire, Edmond fondò, con un testamento che le lasciava ogni suo bene, la Société litteraire des Goncourt, con lo scopo di incoraggiare gli scrittori «naturalisti» assegnando annualmente a uno di loro un premio di 5000 franchi. Il premio Goncourt è ancor oggi il più prestigioso premio letterario francese.