Pittore, scrittore, memorialista, saggista e critico d'arte, Jòzef Czapski ha attraversato gli eventi estremi del secolo scorso, di cui ha lasciato una acutissima testimonianza. Durante la seconda guerra mondiale combatte come ufficiale dell'esercito polacco e, fatto prigioniero dai russi, viene internato dapprima a Starobel'sk e poi a Grjazovec. Scampato per puro caso al massacro di Katyn' (1940), viene liberato nel 1941, e nel dopoguerra si trasferisce definitivamente in Francia. È autore, oltre che di Proust contre la déchéance, di Ricordi di Starobielsk (1945).