Linguista statunitense. Il suo pensiero ha influezato fortemente lo sviluppo della linguistica strutturale negli USA tra gli anni ’30 e ’50. Ha proposto una teoria generale del linguaggio (distribuzionalismo) che dominerà la linguistica americana fino al 1950. Sulla base del comportamentismo (psicologia oggettiva del comportamento), la linguistica distribuzionale vuole descrivere empiricamente gli elementi di una lingua mediante la capacità, possibilità o impossibilità che essi hanno di unirsi tra loro, fino ad arrivare alla descrizione totale di uno stato di lingua in sincronia.
La sua opera più importante è Il linguaggio (1933), in cui sintetizza la teoria e la pratica dell’analisi linguistica. Tra gli altri scritti Introduzione allo studio della lingua (1914) e Aspetti linguistici della scienza (1939).