Trascorre l'infanzia a Tel Aviv dove il padre era ambasciatore presso lo Stato d'Israele. Le prime lingue che usa sono l'inglese e il tedesco (parlato con la governante), al ritorno in Argentina, quando ha sette anni, inizia a parlare spagnolo. Inizia giovanissimo a lavorare in libreria e qui incontra Jorge Luis Borges che, ormai cieco, gli chiede di andare a casa sua per leggergli dei libri, cosa che farà dal 1964 al 1968. Nel frattempo completa gli studi. Nel 1968 lascia l'Argentina prima che inizi il periodo più oscuro della dittatura e si sposta in vari paesi europei: Francia, Inghilterra, Italia, va poi a Tahiti, svolgendo sempre attività di traduttore, redattore e curatore di libri.
Nel 1982 va, e vi resta per oltre vent'anni, a Toronto prendendo anche la nazionalità canadese. Si trasferisce poi definitivamente a Poitou-Charentes nella Francia Occidentale.
Nel 2024 gli viene attribuito il Premio Internazionale Nonino: "In questi tempi caotici, di conflitti e volgarizzazione della cultura, Alberto Manguel si batte per la spiritualità e l’affezione verso la cultura, rafforza il suo prestigio come figura di spicco nel mondo delle idee e della letteratura".