Franca Mancinelli è autrice dei libri di poesia Mala kruna (Manni, 2007– premio opera prima L’Aquila e Giuseppe Giusti), Pasta madre (con una nota di Milo De Angelis, Nino Aragno, 2013 – premio Alpi Apuane, Carducci, Ceppo-giovani), Libretto di transito (Amos Edizioni, 2018), uscito nello stesso anno con traduzione inglese di John Taylor, con il titolo The Little Book of Passage (The Bitter Oleander Press, Fayetteville, New York). Una silloge di suoi testi è compresa in Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi, 2012) e con introduzione di Antonella Anedda, nel Tredicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2017). Fa parte della giuria del “Premio Pordenonelegge Poesia. I poeti di vent’anni” e “Esordi”. Traduzioni di suoi testi sono apparse su riviste e antologie straniere. Nel 2017 è comparsa nel saggio Poeti e prosatori alla corte dell’Es (AnimaMundi) curato da Giancarlo Stoccoro. Ha partecipato ad alcuni progetti internazionali, tra cui di recente “Chair Poet in Residence” (Calcutta, 2019). Dal progetto “Refest – Images and Words on Refugee Routes” (2018) è nato Taccuino croato, ora in Come tradurre la neve (AnimaMundi, 2019). Nel 2019 è uscito, con traduzione inglese di John Taylor, un volume che raccoglie i suoi primi due libri e alcuni inediti, At an Hour’s Sleep from Here. Poems 2007-2019 (The Bitter Oleander Press). Nel 2020 è uscito per Marcos y Marcos il suo nuovo libro di poesie, Tutti gli occhi che ho aperto. Dal 2020 cura, assieme a Rossana Abis, la collana di poesia cantus firmus, AnimaMundi edizioni.