Sceneggiatore e regista italiano. Assistente di registi come G. Pontecorvo ed E. Petri, esordisce alla regia con Tiro al piccione (1961), ereditando da questi due autori la predilezione per un cinema di impegno civile, anche se nelle sue opere successive preferisce narrazioni ambientate in momenti emblematici del passato. Gott mit Uns - Dio è con noi (1969) è la storia di due disertori tedeschi uccisi dalla follia della logica militare al termine della seconda guerra mondiale. Sacco e Vanzetti (1970) ricostruisce con piglio deciso la nota vicenda dei due anarchici italiani giustiziati negli Stati Uniti nel ’27 nonostante le numerose prove a loro discolpa. Giordano Bruno (1973) ritrae con sobrietà di stile e rigore drammatico le tappe esistenziali del filosofo domenicano che abbracciò le teorie copernicane e il calvinismo per essere poi inquisito e arso vivo a Roma. L’Agnese va a morire (1976), tratto da un romanzo di R. Viganò, è incentrato su alcuni episodi di Resistenza popolare passiva. Negli anni ’80 la sua produzione non si dimostra all’altezza di quella precedente e si segnala più che altro per la serie televisiva Marco Polo (1982), prodotta e trasmessa dalla Rai. Tra gli altri suoi film, meritano una menzione Tempo di uccidere (1989) e Le stagioni dell’aquila (1997) e I demoni di San Pietroburgo (2008). Negli anni a cavallo fra i due secoli ha ricoperto l’importante carica di presidente di Rai Cinema, supervisionando la politica produttiva della televisione pubblica in ambito cinematografico. Nel 2007 gli è stato assegnato il David alla carriera.